Quante volte il nostro bambino ha giocato con la voce, intonato una melodia, espresso i propri bisogni, desideri attraverso i suoni? E ci ha chiesto di cantare ancora e ancora una volta? Durante una passeggiata, in auto, prima della nanna. E noi genitori abbiamo cercato canzoni nella nostra memoria o inventato nuove melodie che sono diventate un modo per esprimere i nostri sentimenti? Ci sono canti che emozionano, melodie che arrivano al cuore e commuovono. Ci sono canti che rispecchiano e generano vitalità, altri complicità, altri che consolano e altri ancora che parlano d’amore. Ci sono canti che, semplicemente, servono a giocare e a imparare. Alcune melodie non si dimenticano mai e, nei momenti più inattesi, riaffiorano e ci accorgiamo che ci hanno sempre accompagnati, fin da quando eravamo bambini. Cantami ancora! è tutto questo: una raccolta di melodie antiche, cantate e suonate da secoli, che risuonano in noi e nei nostri bambini come il profumo dei fiori di campagna, dei sentieri conosciuti, già percorsi. È una raccolta di giochi, da fare con i propri figli, in coppia o insieme a più persone, che i nonni ci hanno tramandato. Canti e giochi con storie lontane, che il tempo ha custodito, commentati da genitori, da esperti di musica, di massaggio, di pedagogia e pediatria, che possono aiutare i bambini e i genitori di oggi a trovare e mettere radici in questo nuovo mondo, radici vitali, gioiose, musicali. Giochi e melodie semplici, alla portata di tutti i papà e mamme, anche per chi crede d’essere stonato, e per chiunque desideri giocare con spontaneità e creatività con i bambini. Cantami ancora! (+cd allegato)Antiche melodie e giochi per crescere con la musicadi Manuela Filippa, Elena Malaguti, Costantino Panza INDICE DEL LIBRO Cantami ancora! (+cd allegato)Antiche melodie e giochi per crescere con la musicadi Manuela Filippa, Elena Malaguti, Costantino Panza PREFAZIONE Mi rivolgo a te, pellegrino che hai avuto l'ardire di scegliere tra gli scaffali di una libreria o nell'abisso del web questo libro, non ti sei fermato alla copertina ma hai osato aprire e leggere: prosegui, anzi guarda verso il fondo, spulcia una scheda, ascolta la musica del Cd e abbandonati. Solo dopo che ti sei lasciato incantare dalla musica e ti sei chiesto il perché di questo rapimento, allora leggi la prima parte e troverai risposte, ma anche interrogativi, suggerimenti per andare oltre in questa originale, antichissima avventura salpando verso l'orizzonte con le tue personali scialuppe. Questo è un diario di memorie lontane, incise nel corpo di ognuno di noi mentre, come dice il poeta, “tutto d'accanto ti sciaborda, sbattono / le tende molli, un fruscio immenso rade / la terra, giù s'afflosciano stridendo / le lanterne di carta sulle strade”. Nella tempesta della modernità, pellegrino senza méta, cerca un'oasi per raccoglierti e sospendere il tuo tempo, insieme a una vita che inizia e del tempo non ha cognizione, perché è immersa in un eterno presente. Lì troverai, nelle quattro sezioni in cui sono suddivisi i canti, le quattro cose che avevi perduto e andavi cercando: L'autrice che ha pensato e desiderato questo lavoro − io la conosco da molto tempo, caro pellegrino − è arsa, fin da giovanissima, da due distinte fiamme di un solo fuoco: quello della passione per la musica semplice e quella della volontà di capire, di cercare una ragione ultima di questo potere nascosto. Cantami ancora! fa convergere le fiamme armoniosamente e accende tutte le persone che si avvicinano di una chiarità fatta di pensieri, consigli, suoni e gesti puntuali, ma non chirurgici, separati in più voci, in ruoli distinti, eppure fusi insieme con una coralità discreta, capace di agire e ascoltare insieme. Un lavoro come questo non può smaterializzarsi come si usa fare di recente: deve essere fatto di cellulosa, deve avere un odore e un volume, deve trasudare di materia forgiata dall'uomo perché è come una lampada magica: va sfregata, scossa dal tuo occhio curioso. Se ci provi, ti accorgerai tu, che sei abituato alle metropoli, alle velocità e a saltare da un non-luogo a un altro, che il clima effuso dalle pagine e dai suoni è quello di un piccolo villaggio, dove, con calma, una comunità solidale è impegnata a risvegliare affetti e coreografie vitali in una creatura fragile e forte insieme, che racchiude tra contorni piccoli e sottili una storia densa e potente, quella di tutti noi, dei nostri padri, dei padri dei nostri padri… E lo fa con naturalezza e spirito libero, senza accanirsi al capezzale di un malato come i dotti, i medici e i sapienti, ma facendo della musica e della danza un piccolo teatro di amorevolezza. Fermati pellegrino, prendi per mano il tuo piccolo compagno di viaggio e concediti un'oasi amorosa solo per voi: troverai infiniti mondi in un corpo solo, vivente: il tuo, il suo, uniti. |
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