Bebé a costo zero

Guida al consumo critico per neomamme e futuri genitori

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Bebé a costo zero  Giorgia Cozza   Il Leone Verde
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Nel variegato universo dei prodotti per l'infanzia, popolato da gadget di ogni genere, orientarsi non è sempre facile, soprattutto se siamo in attesa del nostro primo figlio. Il rischio è quello di comprare grandi quantitativi di accessori, anche di non rilevante necessità, trovandosi a sostenere una spesa non indifferente.

Qualcuno sa quanto costa diventare genitori oggi? Passeggini, omogeneizzati, pannolini, carrozzine… Le statistiche parlano di un investimento di diverse migliaia di euro solo nel primo anno di vita del bebè. Ovviamente c'è poco da stupirsi, chi infatti vorrebbe far mancare qualcosa al proprio bambino? Per i nostri figli, si sa, solo il meglio! Ma qual è il meglio per un bebè? Che cosa servirà davvero al bimbo che sta per nascere?

L'autrice vuole sottolineare che non tutti i prodotti per l'infanzia presenti sul mercato sono realmente necessari e la loro funzione può variare in base alla sensibilità e alle esigenze di ogni famiglia.

Chi ha esperienza in maternità sà che i bisogni effettivi del neonato sono l'abbraccio amorevole e il seno della mamma. Poi, naturalmente, a seconda del contesto in cui vive, del luogo, dello stile di maternage adottato e delle preferenze del bambino, diversi accessori possono rivelarsi più o meno utili per un genitore. Ma non esistono ricette universali per gli acquisti: ogni bimbo è diverso e ogni famiglia è diversa.

Bebè a costo zero si propone di suggerire soluzioni meno costose per prendersi cura di un bambino nei sui primi anni di vita, in termini economici ma anche dal punto di vista dell'impatto ambientale.

Una guida illuminante per evitare spese inutili e circondare il proprio piccino solo di quello che può realmente favorire il suo sviluppo psico-fisico sereno e una crescita equilibrata e armoniosa.

I pareri di numerosi esperti, pedagogisti, ostetriche, psicologi e pediatri, insieme alle testimonianze di mamme e papà su gravidanza, alimentazione, igiene del neonato, abbigliamento, giochi, nanna, eccetera, fanno di questo piccolo manuale uno strumento prezioso per tutti i neogenitori.


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Bebé a costo zero
Guida al consumo critico per neomamme e futuri genitori

Giorgia Cozza



torna suIndice

Introduzione
I - Un bebè in arrivo
Un tempo privilegiato
Vestirsi in gravidanza
La cura del corpo in gravidanza
Prepararsi ad allattare
Prepararsi alla nascita
La salute della futura mamma
L'ansia da corredino
La borsa per l'ospedale
La futura mamma che lavora
Consigli di lettura
II - È nato!
L'abbraccio materno
Accoglienza e comprensione
Di cosa ha bisogno la mamma?
Consigli di lettura
III - Alimentazione da a mesi
Latte di mamma, unico e inimitabile
Latte materno, perché?
Un bene senza prezzo a costo zero
Una scelta etica ed ecologica
Quando serve una scorta di latte
Latte artificiale
Quando serve un'aggiunta
E quando non serve…
Integrazioni nei primi giorni di vita
Tisane e camomilla
Vitamine, sali minerali, fluoro
Il ciuccio
Il biberon
La bilancia pesa-bebè
Prodotti per la mamma che allatta
Integratori per la mamma che allatta
L'abbigliamento della mamma che allatta
Poltrone e cuscini per allattare
Consigli di lettura
IV - Sei mesi: a tavola!
È il momento!
Parola d'ordine: gradualità
Pappa e poppate, binomio vincente
Creme precotte e farine istantanee
Omogeneizzati
Alimenti per bebè? Un concetto superato
Utensili, piatti, bicchieri per bebè
Il seggiolone
Consigli di lettura
V - L'igiene del bebè
Saponi e bagnoschiuma
Lo shampoo
La vaschetta
Prodotti per l'igiene intima
Salviettine umidificate
L'olio per la pelle
Attenzione alle etichette!
La colonia per il bebè
Vestitini, così sono puliti
Consigli di lettura
VI - I pannolini
Pannolini usa e getta
Usa e getta ecologici
Pannolini di stoffa
Elimination Communication
Ad ognuno la sua soluzione
Il fasciatoio
La pattumiera dei pannolini
Il vasino
Consigli di lettura
VII - Abbigliamento
Vestitini: viva la comodità
Offerte, saldi, grandi magazzini
Di bimbo in bimbo…
Il mercato dell'usato
Consigli di lettura
VIII - Il sonno
Come dormono i bambini?
In camera con i genitori
La culla
Il lettino
Il co-sleeping
Il side-bed
Il materasso
I manuali sulla nanna
Consigli di lettura
IX - Il bebè in casa
Contenitori addio: è tempo di muoversi!
Un angolo per il bebè
Il box
Il recinto fai da te
Il girello
La cameretta del bebè
Una casa a misura di bambino
Consigli di lettura
X - A spasso con il bebè
La carrozzina
Il passeggino
Tre in uno: i combinati
L'arte di "portare" i piccoli
Il marsupio
Lo zaino
La fascia
Il Mei Tai
Una soluzione economica
Bebè in auto
Cosa prevede il codice della strada
Come scegliere seggiolini e adattatori
Consigli di lettura
XI - Gioco e giocattoli
Cosa serve per giocare?
Felice con mamma e papà
La giostrina per la culla
La palestrina
Sonagli, palle e pupazzi
La borsa delle stoffe
Trotta, trotta cavallino…
In acqua che divertimento
Il cestino dei tesori
Batti, batti le manine
Canzoni e filastrocche
Giocare con la musica
Divertirsi all'aria aperta
E dopo il primo anno…
Consigli di lettura
XII - Libri, fiabe e racconti
Nati per leggere
Gli effetti della lettura ad alta voce
Cerchi un libro? Ecco dove trovarlo…
Consigli di lettura
XIII - A costo zero
XIV - Voci di esperti
Gravidanza e parto, eventi “naturali”?
Avere o Essere?
Di cosa ha bisogno un neonato?
Quanti accessori inutili e dannosi!
Allattamento: storia di una riscoperta
Alimenti speciali per l'infanzia: facciamo chiarezza
Igiene: acqua, amido, olio e rispetto per l'ambiente
Quali accessori per il primo anno del bambino?
Sviluppo del bambino: meno oggetti e più rispetto!
Un'associazione a tutela dei piccoli consumatori
Siti di interesse
Gravidanza e parto
Nascita prematura
Allattamento materno
Accudimento e crescita del bebè
Difesa dei consumatori
Stili di vita eco-compatibili
Scambio tra mamme e baratto on-line
Fai da te per mamme e bebè
Consumo critico
Pannolini lavabili
Indirizzi utili
Nascita e parto
Allattamento al seno
Massaggio infantile
Portare i bambini
Famiglie numerose


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Guida al consumo critico per neomamme e futuri genitori

Giorgia Cozza



torna suPrefazione di Alessandra Bortolotti

Proprio in questi giorni la Federconsumatori ha diffuso i risultati di un'indagine condotta per quantificare gli aumenti delle spese delle famiglie italiane nel primo anno di vita di un bambino. “Le cifre sono da capogiro: si va da un costo minimo complessivo annuo di 6.119 euro ad un massimo di 13.486, con un aumento rispetto al 2010, rispettivamente del 5% e del 4%. I prodotti in cima alla lista nera? Il biberon, il bagnetto, la culla e tutto ciò che è necessario per l'igiene, dai pannolini alle salviette umidificate”. Così recita il comunicato stampa. Di fronte a questi dati, il fiorente mercato di prodotti per l'infanzia gongola, mentre tremano le famiglie al pensiero delle spese da sostenere. Magari c'è anche chi abbandona il desiderio di un figlio, spaventato dall'impegno economico che sembra derivarne. Del resto chi farebbe mai mancare ai propri bambini tutto il “necessario” per crescere?

Perciò, niente paura! I negozi si attrezzano per liste di nascita sempre più ricche (in tutti i sensi) e le aziende sfornano di continuo oggetti e gadget di ogni genere che si ritrovano puntualmente anche nelle pubblicità sulla carta stampata e in televisione. I futuri genitori diventano così il bersaglio permanente di messaggi in cui tali prodotti vengono mostrati come necessari e irrinunciabili. In questo modo, si fa leva sull'inesperienza di papà e mamma, soprattutto se alla prima gravidanza, e si continua a diffondere una cultura basata sugli oggetti, sul consumismo e su un accudimento dei bambini “a basso contatto” fisico. Infatti, esiste sempre un accessorio, appositamente studiato da centri di ricerca sempre più avanzati (e costosi), che sostituisce il genitore: di giorno, di notte, in automobile, in giardino, sulla spiaggia… Ecco pronti i contenitori “di nuova generazione, colorati, griffati, stimolanti” per adagiare un bambino che nelle pubblicità appare sempre sorridente e felice di staccarsi dalle braccia degli adulti. Peccato che tutto questo non c'entri proprio nulla con i reali bisogni dei bambini e che generi un equivoco infinito fra la realtà e le aspettative dei genitori.

Peccato ancor di più che questo tipo di messaggi e di cultura non aiuti la relazione fra genitori e figli e faccia dubitare i genitori di essere in grado di crescere i propri piccoli facendo ricorso alle proprie risorse.
Nella cultura italiana, infatti, è considerato normale e scontato usare passeggini, carrozzine, sdraiette, ciucci, biberon, pannolini usa e getta (quanti italiani sanno che per decomporre un solo pannolino ci vogliono circa cinquecento anni?), apparecchi per sentire e vedere i bambini “a distanza” da altre stanze della casa. Tutti oggetti che suggeriscono, quindi, un distacco tra madre e figlio. In altre culture, invece, è altrettanto normale e scontato utilizzare fasce porta bebè (magari confezionate in proprio o ricevute in prestito come memoria affettiva da condividere fra amici e parenti), fare a meno di ciucci e biberon, dormire insieme ai bambini rendendoli partecipi della vita comune della famiglia di giorno e di notte. Si vive semplicemente con loro e non nonostante loro.

Bebè a costo zero fa riflettere proprio sul fatto che ciò che a noi sembra normale acquistare quando arriva un bambino risponde più a un'abitudine socio-culturale che ai suoi reali bisogni affettivi.
Infatti, il bisogno più immediato e importante di ogni neonato, ovunque nasca e cresca, è quello di contatto. Molti scambiano questa esigenza con un vizio: quello di voler sempre stare in braccio, di essere cullato, di attirare l'attenzione, di essere furbo e egoista. E si dà per scontato che la soddisfazione dei bisogni irrinunciabili del bambino passi attraverso gli oggetti.

Oggetti che dovrebbero aiutare il bimbo nella conquista dell'autonomia e dell'indipendenza dall'adulto. In realtà, anche le ricerche scientifiche più aggiornate affermano chiaramente che tutto ciò di cui ha davvero bisogno un bambino non si compra nei negozi ma si ‘vive' attraverso la relazione con i propri familiari.

Questo libro, giunto oggi alla seconda edizione, unisce finalmente alle informazioni pratiche sull'accudimento dei bambini anche preziosi spunti di riflessione sui loro bisogni affettivi e sull'importanza di un'educazione “ad alto contatto” indipendentemente dalla cultura di appartenenza e dal luogo in cui vivono i genitori. È un libro senza frontiere e senza pregiudizi, un libro che parla di ciò che è davvero necessario per una sana crescita psico-affettiva. Non è una guida per gli acquisti, né un libro che serve per risparmiare. È molto di più. È un libro che aiuta i genitori a credere sempre più in se stessi, a dare fiducia alle richieste dei propri piccoli e a trovare dentro di sé le risorse per crescerli con amore e rispetto. È un libro che rafforza gli istinti e unisce grandi e piccini in un cerchio indissolubile di complicità e amore. Perché ogni bambino che nasce è un piccolo di mammifero che ha esigenze mammifere, cioè ha bisogno di rapporti umani con persone che lo facciano sentire amato, non con oggetti.

L'autrice, mamma dolcissima di tre bambini e giornalista, con rara delicatezza e sensibilità accompagna il lettore nella giungla dei prodotti per l'infanzia non perdendo mai di vista l'importanza della relazione affettiva fra genitori e figli. Il risultato è un libro dalla parte delle famiglie e dei bambini che non cede al marketing, al consumismo e alle imposizioni del mercato.

Una guida che mostra come ognuno dei nostri bambini possa essere un bebè a costo zero! E come le risposte più semplici e immediate ai loro bisogni non costino nulla, siano alla portata di tutti i genitori e di tutta la società e generino forza e felicità. Amore, calore, rispetto, fiducia, ascolto, braccia che cullano, avvolgono, proteggono, per fortuna, non si devono acquistare!

Crescere un bambino senza andare in bancarotta e magari aiutando anche un po' l'ambiente è possibile: tutto dipende dalle scelte dei genitori e dal loro stile genitoriale. Se si sceglie di rispettare i bisogni affettivi dei bambini, di difendere e migliorare insieme a loro il pianeta in cui viviamo, di avere fiducia nelle competenze di tutti (grandi e piccini) e nel valore delle relazioni familiari e sociali, gli oggetti da acquistare si ridurranno enormemente e i bilanci familiari non ne risentiranno come il mercato vuole puntualmente farci credere.

E ancora, questo è un libro che valorizza l'unicità delle famiglie e degli esseri umani in quanto aiuta gli adulti a scoprirsi competenti e in grado di soddisfare le esigenze irrinunciabili dei loro bambini.
Ridurre i consumi e ripensare all'effettiva necessità di tanti acquisti, infine, significa anche stimolare la condivisione della crescita dei nostri bimbi, grazie alla creazione di reti di mamme e di genitori che, per scambiarsi prodotti ormai inutilizzati, scoprono che la solitudine delle nostre città si può combattere anch'essa a costo zero e con la solidarietà affettiva fra esseri umani.

Alessandra Bortolotti


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