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I problemi bioetici che il progresso delle tecnoscienze ci impone di affrontare sembrano, a un primo sguardo, nuovissimi, ed è proprio il loro apparirci totalmente inediti che rende così difficile trovare una soluzione giusta ed equilibrata. I saggi contenuti in Bioetica come storia – di cui sono autori E. Colombo, G. Galeotti, L. Gattamorta, A. Possieri e F. Tanzilli – mostrano come tali questioni abbiano, in realtà, profonde radici nel nostro passato, più o meno recente.
Scoprire come siano state affrontate situazioni non molto diverse da quelle di oggi, oppure chiedersi quando e come si siano prospettati per la prima volta i problemi attuali (dal ricorso all’eutanasia al rapporto con l’handicap, dalle politiche di controllo delle nascite al dibattito filosofico sull’animazione dei corpi), ci aiuta a comprendere come stiamo cambiando, e a quali pressioni è sottoposta la nostra facoltà di decisione etica. In particolare, ci rende consapevoli dello «slittamento morale» – cioè della tendenza ad accettare in modo acritico le innovazioni tecniche dopo un certo lasso di tempo, anche se, all’origine, erano state oggetto di condanna generale – tipico delle società tecnologiche.
Scritto come agile introduzione destinata anche al lettore non specialista, Bioetica come storia sollecita ad approfondire e comprendere la materia in modo appropriato, e ci fa capire che le questioni bioetiche non devono essere demandate agli «esperti», cioè agli scienziati, ma possono e devono essere affrontate da tutti.
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020