L'orto senz'acqua

Coltivare bio con il cippato per risparmiare acqua, petrolio e lavoro

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L'orto senz'acqua  Jacky Dupety   Terra Nuova Edizioni
  • 13,00



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FINO A QUANDO L'UOMO POTRÀ CONTINUARE, SENZA CRITERIO, A PRELEVARE L'ENERGIA DALLA BIOSFERA DEL PIANETA PER IL SUO BENEFICIO ESCLUSIVO?
Dalla sua origine, la Terra non smette di evolvere. Nuove specie viventi sono apparse. La loro stessa attività partecipa all'evoluzione, in una sorta di “autoarricchimento” dell'insieme: il tutto segue leggi e meccanismi precisi. È un fenomeno recente e nuovo, nella storia del pianeta, che una delle specie viventi abbia acquisito un'intelligenza tale da dargli il potere di usare queste leggi e questi meccanismi. Essa le sfrutta seguendo la sua volontà, per obiettivi che gli sono propri e tramite attività che sono sconosciute alle altre specie. Con l'economia dominante e la tecnologia trionfante, l'uomo si comporta come se avesse tutti i diritti e tutti i poteri, e vive come se la finalità del mondo fosse la sua stessa vita.
Le sue attività cambiano per qualità e intensità, in un modo sempre più percepibile e misurabile, le caratteristiche e gli equilibri del pianeta frutto di 4,5 miliardi di anni di evoluzione. I cambiamenti che ne sono risultati sembrano poter mettere in pericolo l'intero edificio evolutivo e coinvolgere la stessa specie umana. Una prospettiva che non può che suscitare interrogativi e un'inquietudine crescente per l'umanità.

CERCARE L'ARMONIA CON L'AMBIENTE PIUTTOSTO CHE IL SUO SFRUTTAMENTO
Di fronte alle conseguenze negative di questi cambiamenti prevalgono due atteggiamenti. Da un lato c'è chi sostiene che i dati essenziali sono conosciuti e che le nostre stesse risorse consentono sia il perseguimento di obiettivi egoistici, che il controllo delle loro conseguenze.
Dall'altro lato si dice che molto sfugge ancora alla nostra conoscenza e che, sia per motivi di sopravvivenza sia per scelta filosofica, è preferibile lavorare a soluzioni che cercano l'armonia con l'ambiente piuttosto che il suo sfruttamento.
L'avventura personale che Jacky Dupety ci invita a condividere, si situa proprio in quest'ultimo contesto. Jacky infatti fa parte di quelli che sono più che preoccupati per l'evoluzione delle cose. Contrariamente a quanto fa il pensiero dominante, egli cerca di capire e osserva che i cambiamenti rilevati dimostrano che le attuali conoscenze scientifiche, per lo meno quelle che stanno alla base del suo universo professionale di agricoltore, sono insufficienti, se non errate.
La loro applicazione può quindi solo comportare grandi rischi. Si sa che, se i fatti sono in contraddizione con la spiegazione, allora bisogna ripensare la spiegazione. Così, Jacky Dupety si rifiuta di adeguarsi e si impegna in prima persona per proporre scelte alternative che provino a rovesciare le attuali tendenze.

QUANDO LA FILOSOFIA ENTRA NELLA SCUOLA DEI FATTI
Innanzitutto Jacky Dupety vuole condividere la sua comprensione dell'ambiente biofisico nel quale viviamo, la sua evoluzione, le leggi e i meccanismi che lo muovono, riservando, ovviamente, un'attenzione particolare per il suolo, che condiziona tutto il suo impegno di agricoltore.
È solo con l'ausilio di queste rinnovate conoscenze che è possibile trovare soluzioni innovative. Questo percorso mostra bene che la scelta di vivere in armonia con la natura non viene da qualche filosofo bucolico nostalgicamente legato al passato ma, al contrario, da un approccio scientifico ben radicato nel presente che si pone l'obiettivo di sperimentare uno stile di vita sostenibile.
In questo ambito, il ruolo dell'uomo nell'universo viene percepito come un ingranaggio importante ma interdipendente con gli altri fattori della vita. In un mondo in cui gli specialisti sono indispensabili ma tendono a camminare in parallelo e in cui mancano drammaticamente le sintesi in grado di verificare la coerenza e il senso dell'insieme, il tentativo di Jacky Dupety è quello di esplorare proprio questa strada esponendosi alle inevitabili critiche.
Rianimando vecchi dibattiti che, come fantasmi, ritornano a infestare l'economia e la tecnologia trionfante, la sua testimonianza, come una requisitoria, riafferma che la scienza non può essere che al servizio della conoscenza e indipendente da qualsiasi ingerenza. Solo in questa cornice gli uomini sono liberi di mettere le conoscenze tecnologiche al loro servizio senza rischio alcuno. Decidendo di percorrere questa strada, alla lunga tutti hanno solo da guadagnare.

Daniel Henry


L'orto senz'acqua  Jacky Dupety   Terra Nuova Edizioni

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Jacky Dupety






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