Le 7 Idiozie sulla Crescita dei Bambini - Capitolo 4: Il fattore n°1 per cui molti genitori fanno fatica a gestire i figli

Con tutto il tempo e tutta l'energia investiti per garantire una vita di qualità ai nostri figli, perché non siamo sempre felici e appagati del rapporto che abbiamo con loro?
Perché non sempre loro sono soddisfatti di noi e manifestano rabbia, piangono, non dormono, rispondono male e sembra che cerchino ogni appiglio per farci perdere la pazienza?
Perché, nonostante tutto quello che tentiamo, sembriamo ancora troppo sovente biglie impazzite in balia del caso?
A queste domande sembra non esserci risposta. Ma la risposta c'è.
E, come per tutte le sfide più scomode, anche per rispondere a questa domanda dobbiamo scavare più in profondità.

Chi sono davvero questi bambini e di cosa hanno bisogno in verità?
Qualche settimana fa ci trovavamo a Rimini. Al termine di uno dei nostri corsi, il giorno della partenza, prima di prendere il treno che ci avrebbe riportato a casa, siamo andati a passeggiare sulla spiaggia. Mentre Antonio si divertiva a lanciare e rilanciare nell'acqua un bastone di legno a una simpatica cagnolina appena incontrata, io, Roberta, guardavo affascinata tutte le conchiglie che popolavano la battigia. Una in particolare attirò la mia attenzione, una di quelle belle conchiglie a forma di corno arrotolato, tipo un Murice senza spigoli: la presi, la guardai dall'esterno e me la misi in tasca. Dopo poco mi fermai per osservarla meglio e, scrutandola con attenzione, mi immersi in tutta la sua bellezza... ed ecco che mi accorsi che al suo interno c'era qualcosa, qualcosa che è vivo! Ringraziando per essermene accorta e scusandomi con la conchiglia per averla sottratta al suo ambiente, convinta fosse un guscio vuoto, la restituii al mare.
Anche i bambini sono così: hanno un involucro, dei gusci ben strutturati e, solo se lo SGUARDO dell'adulto è ATTENTO, lasciano intravedere la loro VERA ESSENZA.
Se l'adulto si limita a osservare distrattamente la superficie lentamente, giorno dopo giorno, il contenuto, non trovando il suo ambiente ideale, si secca e muore. Noi continuiamo a guardare l'involucro, a preoccuparci dell'apparenza rischiando di far spegnere la vera essenza.

Perché ci fermiamo alla forma e non andiamo all'essenza
Perché il problema principale, anche per molti esperti del settore infanzia, sembra essere il comportamento del bambino e non chi è lui veramente?
Perché si pone l'attenzione sul come farlo mangiare, dormire, smettere di litigare con il fratellino e non sul PERCHÉ non mangia, PERCHÉ non dorme, PERCHÉ non ha voglia di fare i compiti, PERCHÉ litiga con suo fratello, PERCHÉ richiede attenzioni? Ovvero sulla MOTIVAZIONE PROFONDA che scaturisce direttamente dalla sua essenza, per cui il comportamento potrebbe essere l'ultimo dei nostri problemi?
• Perché fino a qualche secondo fa, prima di leggerlo, non ci avevi mai pensato;
• Perché di solito si fa così e abbiamo visto altri fare così;
• Perché ci sembra di perdere troppo tempo se facciamo in un altro modo;
• Perché potrebbe essere troppo faticoso e impegnativo;
• Perché ci sono troppe cose da fare e non abbiamo il tempo di soffermarci su queste “sottigliezze”;
• Perché sono solo bambini, non sanno come ci si comporta e devono imparare;
• Perché in fondo vogliamo l'armonia e tutto quello che la destabilizza va riportato il più velocemente possibile sui binari giusti;
• Perché fermarci e chiederci se nostro figlio ha delle difficoltà ci fa un po' paura;
• Perché ci fa ancora più paura vedere che potremmo essere noi i responsabili di un suo disagio e che la soluzione potrebbe dipendere da noi;
• Perché è più comodo.
Invece, perché potrebbe valere la gioia di iniziare a osservare l'essenza dei bambini, di prendere in mano la situazione e percorrere un cammino diverso, quello previsto dalla Natura da milioni di anni?
• Perché, se la Natura ci ha fatti in un certo modo, è molto probabile che ci abbia dato anche gli strumenti per funzionare bene;
• Perché se per molti funziona, potrebbe funzionare anche per te e tuo figlio;
• Perché, se ci proviamo, magari ci accorgiamo che alla fine il tempo lo risparmiamo;
• Perché potremmo migliorare la qualità del tempo che passiamo con lui;
• Perché potremmo riuscire a comprendere sempre i suoi bisogni e quindi a rendere più efficace il nostro intervento;
• Perché potremmo giocare d'anticipo, prevenire, anziché ogni volta dover correre ai ripari;
• Perché gli permetteremmo di essere se stesso e, forse, grazie al suo esempio, potremmo anche iniziare a riscoprire noi stessi;
• Perché il nostro tempo trascorso insieme potremmo renderlo un tempo di qualità;
• Perché finalmente le nostre azioni e le nostre parole potrebbero essere quelle che lui davvero si aspetta;
• Perché potremmo vivere l'essere genitore non come un lavoro faticoso, ma come un piacevole impiego in cui ci rilassiamo, ci ricarichiamo e ci divertiamo;
• Perché potremmo provare la sensazione di essere davvero utili per qualcuno.

Ogni tua azione pende tra questi due estremi: cosa fare per essere efficace, cosa fare per evitare di cadere in fallo. Sempre: quando deve mangiare, dormire, togliere il pannolino, lavarsi i denti, scegliere la scuola superiore, uscire per la prima volta, ecc.
Molto spesso le tue decisione si sono basate non tanto sui principi di Natura quanto su dogmi, abitudini, credenze che con la natura del bambino non hanno nulla a che fare. Questo è successo perché non hai mai pensato seriamente e con calma che potrebbe esserci un modo efficace e indolore per crescere FIGLI FELICI E AUTONOMI.
“Quindi vorreste dire che in fondo non faccio abbastanza per mio figlio? Che forse non cerco veramente il suo benessere e la sua felicità?”.
Abbiamo avuto negli ultimi anni l'onore e il privilegio di seguire e accompagnare tante mamme e tanti papà nel loro percorso e, in tutte queste numerose esperienze, non abbiamo mai incontrato un solo genitore che non faccia abbastanza o che non cerchi con tutte le sue forze di rendere il proprio figlio felice. Eppure c'è qualcosa che non funziona, perché a parità di sforzo il risultato non sempre è appagante, o lo è per troppo poco tempo, giusto quello che intercorre tra una litigata e l'altra, tra una presa di posizione e l'altra, tra una lavata di denti e l'altra, tra un pasto e l'altro. Ma allora cosa sta succedendo?
Ci deve essere qualcosa di nascosto… qualcosa di più profondo… qualcosa di non visibile all'osservatore superficiale.

La causa nascosta per cui ti senti bloccato
Hai presente un cipresso? Anzi no, facciamo una sequoia. Hai presente una sequoia? La sequoia, rispetto a un cipresso, occupa molto più spazio, proprio come i nostri bimbi che di spazio ne occupano molto una volta arrivati, sia dentro il nostro cuore che fuori. Ebbene, la sequoia può raggiungere i 100 metri di altezza e i 7 metri di diametro alla base: ha tronco e fronde decisamente imponenti. Questo è quello che vediamo se la guardiamo, se ci mettiamo sotto la sua chioma. È tutto quello che è visibile in superficie. E sotto? Sotto la superficie cosa c'è per poter sostenere e tener radicato un albero così grande? Sotto la superficie ci sono radici robuste e profonde che raggiungono pressoché la stessa altezza del tronco, solo che queste non si sviluppano verso il cielo ma in profondità. Ecco dove sta la sua forza! La stessa cosa vale per noi adulti e per i bambini. Proprio come una grande sequoia, abbiamo una parte visibile e una parte nascosta: senza il tronco che ci sostiene e senza le fronde che con le foglie respirano e in qualche modo comunicano con l'esterno, non potremmo vivere.
Ma allo stesso tempo, senza la parte più profonda di noi, che ci permette di attingere alla nostra essenza e di irradiarla a tutta la pianta, di certo non saremmo vivi e rigogliosi, bensì spenti e rinsecchiti.
A noi sembra che queste due parti della pianta siano separate.
In verità, la linea del terreno che apparentemente le divide è solo un'illusione ottica e la pianta non ha e non vive discontinuità tra una parte e l'altra di sé.
Anche noi siamo profondamente uniti alla nostra parte più profonda e, se siamo liberi di manifestarci, tutta la nostra essenza risale fino a raggiungere anche i rami più lontani.
Per quanto riguarda i bambini, invece, non essendo totalmente autonomi dal punto di vista affettivo (lo saranno solamente dopo i 21 anni circa, se non ci sono stati intoppi), se non siamo noi a comprendere, risvegliare e accettare la loro essenza, la loro vera natura, da soli non ce la fanno, smettono di brillare, si spengono e si dimenticano di chi sono veramente.
Tu potresti dirci: “Ok, e chi se ne importa se magari non sa chi è veramente, l'importante è che stia bene, che sia contento, che diventi un bravo ragazzo e che non abbia (e non dia) problemi”.
No, invece è fondamentale, perché la manifestazione di chi siamo e del nostro progetto di vita è uno dei pilastri principali che possono garantirci la felicità, il benessere e l'armonia.
L'ESSENZA DEI BAMBINI è proprio come la parte nascosta della sequoia: NON LA VEDIAMO, NON CI PENSIAMO, NON LA CONSIDERIAMO, MA È ANCHE LEI CHE MUOVE TUTTO e, se non iniziamo a considerarla mentre costantemente si esprime, perdiamo una grande opportunità di essere proprio come i nostri figli ci desiderano.
Questo ci riporta alla nostra domanda iniziale: perché, se investiamo così tanto tempo e tante risorse per cercare di rendere ottimale il nostro rapporto con i bambini, siamo ancora un po' bloccati?
Alla luce di quanto esposto, la risposta diventa ora piuttosto semplice.
Tutti vogliamo avere un rapporto meraviglioso con i nostri figli, ma siamo disposti a pagarne il prezzo?
“Cavoli, non avevo mai pensato ci potesse essere un prezzo per questo!”
Infatti, non ci avevi mai pensato, ma in verità proprio il prezzo che questo richiede, che la parte profonda di te conosce, ti impedisce di andarti a prendere questo pezzo di felicità. Vuoi sapere qual è questo prezzo? A volte, quando lo domandiamo, le risposte che otteniamo sono:
• Ma è faticoso;
• Ma ci vorrà un sacco di tempo per riuscirci;
• Ma non ho tempo;
• Ma ho troppe cose da fare e non riesco;
• Ma è difficile;
• Ma da solo/a è impossibile; se anche mia moglie/mio marito, non ci riusirò mai;
• Ma è inutile se poi passa tutto il giorno dai nonni.

La verità non è dentro queste risposte. La verità è che ti mancano dei dettagli fondamentali che farebbero la differenza e non sai distinguere (ancora per poco!) fino in fondo le caratteristiche dei condizionamenti e delle false credenze che ogni giorno ti condizionano.
Sono in tutto 7 gli ambiti in cui queste Idiozie si infiltrano e il prezzo da pagare è costituito proprio dalla volontà di mettere in pratica tutti i giorni il cambiamento necessario per scardinarle.

Il gioco della Settimana e le 7 Idiozie sulla crescita
Sono 7 le Idiozie che adesso insieme analizzeremo, vivisezioneremo e sfateremo. Perché non conoscerle rischia di metterti nella condizione di voler giocare con tuo figlio e di disegnare sul terreno il gioco della Settimana (in alcune zone si chiama “giocare a mondo”, in altre “a campana”, a “riga” o a “paradiso”), proprio come quello che vedi stampato in copertina.
Anche se lo hai disegnato per bene, le regole che proponi a tuo figlio per giocare insieme sono per lui un po' strane e incomprensibili.
Tuo figlio resta seduto a fianco, rassegnato, triste e con il broncio perché sente che partecipare a quel gioco, con quelle regole, per lui potrebbe essere pericoloso. Lui vuole giocare con te alla Settimana, ma vuole farlo con le regole previste dalla sua natura, in quel modo spontaneo che lui conosce e che anche tu, se ti ascolti nel profondo, conosci da sempre.
Bisogna dunque cambiare le regole del gioco e per farlo ti suggeriamo di dare un'occhiata a quello che ti aspetta nelle prossime pagine leggendo l'anteprima che trovi qui di seguito.

Partiremo con la 1a Idiozia, demone comune a tutte le famiglie, quella sui Capricci: perché vuoi sempre farmi arrabbiare? ti sveleremo perché i capricci in verità non sono mai esistiti. Sfateremo una delle più grandi idiozie sulla crescita, la causa della cause dei capricci e ti racconteremo delle 5 soluzioni pratiche per prevenirli e risolverli definitivamente e velocemente. Dopo gli 11 falsi miti su questo tema, scoprirai come sciogliere nella pratica i disagi di tuo figlio comprendendo i suoi sentimenti. Ma non ci fermeremo qui e scaveremo ancora più in profondità, affrontando insieme i 3 ostacoli principali che incontrano i genitori quando devono prevenire e gestire i capricci. Alla fine del capitolo troverai la descrizione di un caso pratico risolto: Filippo (6 anni), l'aggressività e la rabbia nel cuore.

La 2a Idiozia sarà quella sul Sonno: lascialo dormire da solo altrimenti lo vizi. Analizzeremo da subito i 3 motivi per i quali i bambini non si addormentano facilmente, scoprirai perché la ninna nanna inizia fuori dal letto e, infine arriveremo alla crema di questa prima parte con i 10 falsi miti svelati sul sonno. Per ogni falso mito troverai la motivazione per cui non risuona con le corde dei bisogni emotivi dei bambini, accompagnata dalle relative soluzioni pratiche. Inoltre scoprirai perché lo stato d'animo della mamma è legato a quello del bambino nei primi anni in modo inscindibile. Verso la conclusione troverai le 5 domande roventi e più frequenti sul sonno, e il secondo caso pratico risolto: Voglio dormire nel lettone: l'esperienza di Giovanna ed Enrico (9 anni).

Seguirà la 3a Idiozia, relativa all'Egocentrismo: devi prestare i giochini agli altri bimbi. Qui scoprirai che il non vivere la fase egocentrica nei primi 7 anni rende il bambino insicuro, pieno di paure e lo fa sentire inadeguato, sia durante l'infanzia che negli anni successivi. Analizzeremo i 15 falsi miti sull'egocentrismo e scoprirai la soluzione a un problema molto comune: come gestire più figli insieme, e come prevenire e risolvere nella pratica i conflitti tra fratelli. Alla fine di questa parte troverai 2 casi pratici, quello di Sabrina e la lotta per la nanna tra Samuel (7 anni) e Gabriel (3 anni), e il caso di Sofia (10 anni) e i suffumigi.

Giunti alla 4a Idiozia riguardante le Regole: perché non mi ascolti? Te l'ho già spiegato 1000 volte! risponderemo subito alla fatidica domanda: perché noi adulti vogliamo che i bambini imparino le regole? Scoprirai le 3 motivazioni profonde che portano i genitori a imporre con la “forza” le regole e che cosa si ottiene se si cerca di omologare i bambini e non si rispettano i loro bisogni emotivi. Ti sveleremo inoltre la motivazione che porta tuo figlio a non rispettare il tuo modello educativo. Dopo aver analizzato i 19 falsi miti sulle regole e scoperto il caso pratico Roberta e i bambini in affido, ti sveleremo il segreto dei segreti per insegnare le regole senza sforzo, sgridate e rabbia! Preparati perché tutto ciò che conosci potrà essere ribaltato sulla base della nostra esperienza pratica e di quella di migliaia di genitori che hanno imparato a risvegliare questi principi in linea con la crescita dei bambini.

Con la 5a Idiozia inerente all'Alimentazione: perché mangia solo pasticci? arriviamo a un nodo cruciale per molti genitori. Qui abbiamo 3 grandi falsi miti sull'alimentazione da risolvere, scoprirai il ruolo affettivo del cibo e la causa per cui un bambino lo rifiuta. Inoltre, ti sveleremo perché i bambini arrivano a tradire la loro natura, perdendo l'autenticità e modificano se stessi per adattarsi ai genitori. Analizzeremo 3 casi risolti  sull'alimentazione: Massimo (8 anni) vuole sempre i pasticci (e rifiuta le verdure); il caso di Gloria (1 anno) rifiuta il cibo e piange sempre, e quello di Omar (6 anni) e le lotte con la mamma a pranzo. In chiusura ti verranno date le 4 indicazioni pratiche sul cibo per i bambini e gli adolescenti.

Con la 6a Idiozia concernente l'Apprendimento: ripetilo ancora una volta così lo impari meglio! eccoci arrivati a un tasto dolente un po' per tutti. Partiremo subito con 3 “bombe”: scoprirai perché i bambini e i ragazzi a scuola spesso si annoiano, perché gli insegnanti sono dei santi e perché i voti creano future generazioni dipendenti, sfiduciate e schiave del fare anziché padrone dell'essere. Scoprirai perché è un'idiozia cercare di potenziare le debolezze dei bambini per omologarli agli altri coetanei e ti forniremo una soluzione definitiva ed efficace. Dopo aver analizzato i 6 falsi miti sull'apprendimento, ti regaleremo 2 nuove frecce per il tuo arco da usare subito: la via facile del gioco e del divertimento che nessuno utilizza e la soluzione geniale di Socrate sull'apprendimento. Poi scoprirai come apprendono i bambini da 0 a 21 anni e in particolare: le 4 modalità elettive con cui apprendono i bambini da 0 a 7 anni; le 3 modalità elettive con cui si apprende da 7 a 14 anni e le 3 modalità elettive per i ragazzi da 14 a 21 anni. Infine, scoprirai il caso pratico di Michele (9 anni), la disortografia e il deficit di attenzione.

Eccoci finalmente all'arrivo! Finiamo in bellezza con questo tema spinoso, la 7a Idiozia, ossia quella sull'Adolescenza: questa casa non è un albergo! Scoprirai subito che l'adolescenza non è necessariamente un periodo di crisi e perché gli adolescenti preferiscono riferimenti esterni, tra i coetanei, piuttosto che quelli dei genitori. Descriveremo come puoi evitare i conflitti familiari tra genitori e figli e, dopo aver svelato i 13 falsi miti sull'adolescenza, in dirittura di arrivo risponderemo alle 7 domande su questo tema tanto controverso: perché anche oggi in alcune culture non esiste neppure l'idea di una crisi adolescenziale? Perché questo periodo considerato difficile inizia sempre prima? Perché con gli adolescenti si parla tanto di sesso e di preservativi, e poco di amore? Perché i figli hanno così tanta rabbia nei confronti dei genitori? Perché pur avendo delle risorse interiori sembrano spesso brancolare nel buio? “Ma cosa ne devo fare allora di questo ragazzo?!” Le 10 indicazioni pratiche per l'adolescenza. In conclusione, troverai il caso di Ivana (16 anni), l'allergia e il mal di stomaco. Bene, adesso partiamo, abbiamo tante esperienze, scoperte e informazioni da condividere con te! Il riscaldamento finisce qui, ora si passa alla maratona (senza classifiche, premi né vincitori) e alle 7 Idiozie sulla crescita dei bambini…

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