Alcune Applicazioni mediche dell'Echinacea

INFIAMMAZIONI
Il termine dermatiti comprende tutte le irritazioni cutanee di tipo infiammatorio, sia di origine allergica che di altro tipo. Solo un test allergenico o una visita dal dermatologo potrà fare chiarezza sull'origine della vostra malattia cutanea. L'effetto antibiotico della radice di echinacea, le proprietà terapeutiche e stabilizzatrici del sistema immunitario della rudbeckia sono particolarmente indicate nel trattamento delle dermatiti.
✓ Uso esterno
Unguento di echinacea: l'unguento va applicato più volte al giorno sulla ferita o sulla parte infiammata, dolorante e ulcerosa. Lo si può applicare direttamente o su una garza o un cerotto. L'unguento – come tutti i preparati a base di echinacea – non dovrebbe essere usato per più di otto settimane consecutive (meglio ancora: tre settimane, poi una pausa di tre settimane, dopo di che altre tre settimane). Se però fino ad allora l'unguento non avrà fatto alcun effetto, bisogna assolutamente consultare un medico.
Impacco o cataplasma di echinacea: se riuscite a procurarvela, l'ideale sarebbe una pianta fresca di echinacea completa di radice. La pianta intera fresca va passata, oppure si può acquistare in farmacia una radice essiccata, che va ammorbidita in acqua e poi passata. La poltiglia così ottenuta va adagiata su un telo di lino o su un canovaccio, posata sulla parte di pelle interessata e fasciata. Gli impacchi e i cataplasmi sono particolarmente efficaci se applicati di notte. Potete anche bagnare il panno con un quarto di litro di acqua bollita fatta raffreddare e mescolata a 50-60 gocce di tintura o a due cucchiai da tavola di succo. Di giorno il cataplasma dovrebbe essere tenuto sulla parte interessata da 15 a 20 minuti. Le applicazioni possono essere ripetute al massimo sei volte al giorno. Anche questo trattamento non deve durare più di otto settimane.
Tintura di echinacea: la gradazione alcoolica di questa soluzione serve essenzialmente alla disinfezione. Potete usare la tintura direttamente o diluirla, versandone 10-20 gocce o un cucchiaino da tè in mezzo bicchiere d'acqua bollita e fatta raffreddare. Imbevete di tintura o di soluzione diluita un bastoncino d'ovatta (in caso di superfici piccole), un dischetto di ovatta o una manopola per lavarsi. Non applicare con le dita (rischio di infezione).
Bagno di echinacea: in caso di manifestazioni cutanee estese, un bagno rappresenta una terapia più indicata dei cataplasmi o degli impacchi. Versare nella vasca da bagno riempita con acqua calda quattro o cinque cucchiai di succo o di gocce. Non farsi la doccia dopo e neppure asciugarsi (al massimo tamponare), di modo che i princìpi attivi rimangano a lungo sulla pelle.

INFIAMMAZIONI DELLE CAVITÀ PARANASALI
Se siete raffreddati, prestate attenzione al colore del vostro muco nasale. Se questo passa dal biancastro trasparente al verde giallastro, si tratta del primo sintomo di una suppurazione delle cavità paranasali. Le persone che ne sono colpite si lamentano inoltre di dolori alle guance o quando muovono la testa. Il naso è chiuso e la febbre è spesso un fenomeno concomitante. Perché l'infiammazione non diventi cronica è necessario intervenire urgentemente con una terapia efficace. A volte l'echinacea spiana anche la via alle altre medicine. Se n'è accorto già nel 1955 un medico di nome Daners, che ha curato pazienti ospedalizzati con gravi infiammazioni croniche delle cavità paranasali aggiungendo l'echinacea alla terapia antibiotica. Occorre ritornare col pensiero a quell'epoca per capire come mai un medico non potesse smettere di usare, anche solo in via sperimentale, degli antibiotici che si erano dimostrati inefficaci. Erano le prime esperienze limite con il nuovo rimedio prodigioso. In effetti pare che le fiale di echinacea somministrate dal dottor Daners ai suoi pazienti abbiano stimolato il sistema immunitario in maniera tale per cui gli antibiotici alla fine hanno fatto effetto. Comunque al termine della terapia si riscontrava nella maggior parte dei pazienti un evidente miglioramento delle condizioni generali (il mal di testa diminuiva, e anche i dolori da compressione, la respirazione tornava facile, le secrezioni ritornavano fluide e chiare) e anche le radiografie mostravano un notevole schiarimento delle cavità paranasali. L'echinacea in fiale può essere iniettata – ma dovrebbe essere un terapeuta (medico o naturopata) a farlo. Per questa malattia l'echinacea può essere assunta anche autonomamente nel seguente modo:
✓ Uso interno
Dosaggio per terapia d'urto
Durata della cura: ventiquattro ore, interrompere se non si nota un netto miglioramento. Ulteriore terapia: vedi “Dosaggio in caso di malattia conclamata”.
Echinacea in gocce: prendere da 30 a 50 gocce ogni ora, meglio se con una tisana di echinacea, e ripetere per tre o quattro volte. Poi prendere lo stesso numero di gocce a distanza di sei-otto ore. Chi è delicato di stomaco dovrebbe prima mangiare qualcosa.
Echinacea in pastiglie: prendere due pastiglie alla volta (meglio se con una tazza di tisana di echinacea). Ripetere tre volte in tutto a intervalli di tempo di due ore, poi passare alla terapia prolungata.
Succo di echinacea: inizialmente prendere un cucchiaio da tavola (40-50 gocce) prima dei pasti. Questa dose massima può essere ripetuta ancora due o tre volte a distanza di un'ora poi, fino al momento di andare a letto, prendere 20 gocce ogni due ore.
Echinacea in compresse da sciogliere in bocca: prendere due o tre compresse a breve distanza l'una dall'altra poi, fino al momento di coricarsi, succhiare una compressa ogni due ore o lasciarla sciogliere sulla lingua.
Infuso di echinacea: potete trovare la tisana in farmacia, come preparato solubile (su cui versare acqua fredda o non più bollente), in bustina o come foglie o radice essiccate di rudbeckia (su cui versare acqua bollente, coprendo e lasciando in infusione per dieci minuti). Il primo giorno quattro o cinque tazze, poi al massimo tre tazze al giorno.
Dosaggio in caso di malattia conclamata
Durata della cura: tre settimane, poi tre settimane di pausa, dopo di che altre tre settimane.
Echinacea in gocce: prendere prima dei pasti (in caso di stomaco delicato dopo) da 30 a 40 gocce di prodotto finito o tintura in un po' d'acqua o su una zolletta di zucchero quattro o cinque volte al giorno. Eventualmente prendere anche una tisana di echinacea o una per il raffreddore (finocchio, camomilla ecc.).
Echinacea in pastiglie: prendere tre o quattro pastiglie al giorno prima dei pasti, bevendo abbondantemente.
Echinacea in compresse da sciogliere in bocca: succhiare o lasciar sciogliere lentamente in bocca una compressa tre o quattro volte al giorno, non masticare!
Succo di echinacea: prenderne un cucchiaio da tavola pieno quattro o cinque volte al giorno prima di uno spuntino, in caso di stomaco delicato dopo i pasti.
Infuso di echinacea: potete trovare la tisana in farmacia, come preparato solubile (su cui versare acqua fredda o non più bollente), in bustina o come foglie o radice essiccate di rudbeckia (su cui versare acqua bollente, coprendo e lasciando in infusione per dieci minuti). Bere non più di tre tazze al giorno a piccoli sorsi.

LABBRA SCREPOLATE

Lo stick per labbra all'echinacea ha un effetto analgesico, antinfiammatorio e terapeutico sulla pelle indebolita delle labbra.
Cercare di non leccarlo via subito ma di lasciarlo agire il più a lungo possibile.
✓ Uso esterno
Stick per labbra o unguento di echinacea: già ai primi sintomi di secchezza, trattare le labbra e la zona circostante più volte al giorno con uno stick per labbra (utilizzare un bastoncino di ovatta) o un unguento a base di echinacea. Sia lo stick per labbra che l'unguento non devono però diventare un'abitudine, poiché entrambi sono grassi. Se le labbra vengono costantemente ingrassate, le normali ghiandole sebacee, normalmente preposte a questo compito, riducono la loro attività. Il trattamento può durare al massimo otto settimane, dopo di che è necessaria una pausa altrettanto lunga.
LARINGITE
Se non si tratta di tonsille e la voce diventa comunque
rauca, è possibile che la laringe e le corde vocali siano
infiammate. Affinché l'infiammazione non diventi
cronica, dovreste andare al più presto dal medico. Prima
però potete cominciare una terapia naturale a base
di echinacea, che non fa mai male.
✓ Uso interno
Dosaggio per terapia d'urto
Durata della cura: ventiquattro ore, interrompere se non si nota un netto miglioramento. Ulteriore terapia: vedi “Dosaggio in caso di malattia conclamata”.
Echinacea in gocce: prendere da 30 a 50 gocce ogni ora, meglio se con una tisana di echinacea, e ripetere per tre o quattro volte. Poi prendere lo stesso numero di gocce a distanza di sei-otto ore. Chi è delicato di stomaco dovrebbe prima mangiare qualcosa.
Echinacea in pastiglie: prendere due pastiglie alla volta (meglio se con una tazza di tisana di echinacea). Ripetere tre volte in tutto a intervalli di tempo di due ore, poi passare alla terapia prolungata.
Succo di echinacea: inizialmente prendere un cucchiaio da tavola (40-50 gocce) prima dei pasti. Questa dose massima può essere ripetuta ancora due o tre volte a distanza di un'ora, poi, fino al momento di andare a letto, prendere 20 gocce ogni due ore.
Echinacea in compresse da sciogliere in bocca: prendere due o tre compresse a breve distanza l'una dall'altra poi, fino al momento di coricarsi, succhiare una compressa ogni due ore o lasciarla sciogliere sulla lingua.
Infuso di echinacea: potete trovare la tisana in farmacia, come preparato solubile (su cui versare acqua fredda o non più bollente), in bustina o come foglie o radice essiccate di rudbeckia (su cui versare acqua bollente, coprendo e lasciando in infusione per dieci minuti). Il primo giorno quattro o cinque tazze, poi al massimo tre tazze al giorno.
Dosaggio in caso di malattia conclamata
Durata della cura: tre settimane, poi tre settimane di pausa, dopo di che altre tre settimane.
Echinacea in gocce: prendere prima dei pasti (in caso di stomaco delicato dopo) da 30 a 40 gocce di prodotto finito o tintura in un po' d'acqua o su una zolletta di zucchero quattro o cinque volte al giorno. Eventualmente prendere anche una tisana di echinacea o una per il raffreddore (finocchio, camomilla ecc.).
Echinacea in pastiglie: prendere tre o quattro pastiglie al giorno prima dei pasti, bevendo abbondantemente.
Echinacea in compresse da sciogliere in bocca: succhiare o lasciar sciogliere lentamente in bocca una compressa tre o quattro volte al giorno, non masticare!
Succo di echinacea: prenderne un cucchiaio da tavola pieno quattro o cinque volte al giorno prima di uno spuntino, in caso di stomaco delicato dopo i pasti.
Infuso di echinacea: potete trovare la tisana in farmacia, come preparato solubile (su cui versare acqua fredda o non più bollente), in bustina o come foglie o radice essiccate di rudbeckia (su cui versare acqua bollente, coprendo e lasciando in infusione per dieci minuti). Bere non più di tre tazze al giorno a piccoli sorsi.

MALATTIE ARTICOLARI, TENDINEE E MUSCOLARI
La massa cartilaginosa protettiva delle articolazioni si comporta in modo analogo alla produzione di cheratina di unghie e capelli: con l'età la rigenerazione si fa più lenta, il logorio permanente mostra i suoi effetti. Anche un eventuale sovrappeso riveste un ruolo importante, in quanto può accelerare notevolmente il decadimento. Le ginocchia sono gravate dal peso per tutta la vita; è lì che nella maggior parte dei casi si comincia a provare dolore alle articolazioni. Se ciò avviene non si deve però smettere di muoversi per paura, è sufficiente dosare correttamente il movimento: arrivare quindi fino a una certa soglia di dolore ma senza oltrepassarla; praticare lo sport, evitando però quello da competizione; considerare che cosa fa bene alle articolazioni (nuoto e bicicletta) e cosa invece è nocivo (tennis, jogging). L'echinacea ha un effetto antinfiammatorio e in una terapia prolungata se ne può fare uso sia interno che esterno.
✓ Uso esterno
Unguento di echinacea: l'unguento va applicato più volte al giorno sulla parte dolente. Lo si può applicare direttamente o su una garza o un cerotto. L'unguento – come tutti i preparati a base di echinacea – non dovrebbe essere usato per più di otto settimane consecutive (meglio ancora: tre settimane, poi una pausa di tre settimane, dopo di che altre tre settimane). Se però fino ad allora l'unguento non avrà fatto alcun effetto, bisogna assolutamente consultare un medico.
Impacco o cataplasma di echinacea: se riuscite a procurarvela, l'ideale sarebbe una pianta fresca di echinacea completa di radice. La pianta intera fresca va passata, oppure si può acquistare in farmacia una radice essiccata, che va ammorbidita in acqua e poi passata. La poltiglia così ottenuta va adagiata su un telo di lino o su un canovaccio, posata sulla parte del corpo interessata e fasciata. Gli impacchi e i cataplasmi sono particolarmente efficaci se applicati di notte. Potete anche bagnare il panno con un quarto di litro di acqua bollita fatta raffreddare e mescolata a 50-60 gocce di tintura o a due cucchiai da tavola di succo. Di giorno il cataplasma dovrebbe essere tenuto sulla parte interessata da quindici a venti minuti. Le applicazioni possono essere ripetute al massimo sei volte al giorno. Anche questo trattamento non deve durare più di otto settimane.
Bagno di echinacea: in caso di problemi estesi, un bagno rappresenta una terapia più indicata dei cataplasmi o degli impacchi. Versare nella vasca da bagno riempita con acqua calda quattro o cinque cucchiai di succo o di gocce. Non farsi la doccia dopo e neppure asciugarsi (al massimo tamponare), di modo che i principi attivi rimangano a lungo sulla pelle.
✓ Uso Interno
Dosaggio in caso di terapia prolungata
Durata della cura: tre settimane, poi tre settimane di pausa, dopo di che altre tre settimane, al massimo otto settimane senza interruzione.
Echinacea in gocce: prendere 10-20 gocce tre o quattro volte al giorno in un po' d'acqua o su una zolletta di zucchero prima dei pasti, tenendole in bocca il più a lungo possibile. Le persone delicate di stomaco devono prima mangiare.
Echinacea in pastiglie: prendere una o due pastiglie al giorno con molta acqua prima dei pasti.
Echinacea in compresse da sciogliere in bocca: far sciogliere in bocca o succhiare una compressa due volte al giorno.
Succo di echinacea: prendere due o tre volte al giorno un cucchiaio da tavola di gocce non diluite oppure con acqua o tisana di echinacea. Di regola prima dei pasti, se si ha lo stomaco delicato dopo.
Tisana di echinacea: potete trovare la tisana in farmacia, come preparato solubile (su cui versare acqua fredda o non più bollente), in bustina o come foglie o radice essiccate di rudbeckia (su cui versare acqua bollente, coprendo e lasciando in infusione per dieci minuti). Berne una tazza o due al giorno a piccoli sorsi.

MAL DI GOLA

Vedi Angina.

MANI SCREPOLATE

In inverno, quando il freddo, il riscaldamento e la mancanza di luce (che porta alla carenza di vitamina D) strapazzano la pelle, è opportuno iniziare il più presto possibile a mettersi la crema. Se nelle zone screpolate si dovessero formare delle piaghe, l'unguento di echinacea può agire in modo molto rapido ed efficace.

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