Bambini psico-programmati di Antonella Randazzo - Introduzione al libro

Con l'avvento della televisione e la successiva diffusione del computer e dei videogiochi, la realtà dei bambini è significativamente cambiata. Oggi le strutture cognitive del bambino entrano presto in contatto con una realtà fatta di immagini e di suoni prodotti dalle tecnologie della comunicazione. Come è emerso da numerose ricerche, tale realtà influisce profondamente sulla percezione del bambino, sulla sua vita sociale e sul suo sviluppo emotivo e intellettivo. Il modo tradizionale (legato ai rapporti con le figure parentali e con altri adulti significativi) di affrontare le difficoltà emotive, la sofferenza e i divieti genitoriali, ha lasciato il posto ad un caotico senso di sé, indebolito da paure e insicurezze. La costruzione dell'identità e l'empatia verso gli altri sono diventate imprese difficili per i bambini di oggi, che si dibattono in una realtà che percepiscono sempre più ostile e piena di avversari.

Oggi i bambini sono stati privati degli spazi in cui giocare, e trascorrono ore davanti alla Tv oppure a giocare con i videogiochi. Ciò influisce sulla loro crescita molto di più di quanto i genitori possano pensare. Le generazioni passate potevano trascorrere ore all'aria aperta, a correre e a giocare con i coetanei. Si formavano gruppi di ragazzi in ordine all'età e si organizzavano giochi di movimento che potevano durare ore. In passato i ritmi di vita erano diversi, e i bambini avevano un rapporto affettivo più forte con gli adulti. Trascorrevano più tempo con i genitori, e spesso giocavano con loro, oppure svolgevano semplici attività da cui imparavano nuove cose.

Oggi lo spazio del bambino si è ridotto, ed egli trascorre la maggior parte del suo tempo fra scuola e casa. A casa, il bambino impiega molte ore a guardare la Tv o a giocare con i videogiochi. Da molte ricerche è emerso che sia la Tv che i videogiochi non sono passatempi sani, ma esercitano un condizionamento sul bambino, che inconsapevolmente viene formato e manipolato in modo da sviluppare un certo tipo di personalità. La televisione è, dunque, un mezzo potente, che incide sulla formazione della personalità del bambino e determina trasformazioni sociali significative.

Molti pedagogisti ed educatori esprimono preoccupazione per i forti condizionamenti mediatici a cui il bambino è soggetto. La pubblicità permea ormai l'intera realtà: le strade sono tappezzate di cartelloni pubblicitari, la Tv manda in onda massicciamente migliaia di spot al giorno, e persino i cartoni animati contengono messaggi pubblicitari subliminali. Il potere dei media viene percepito come fortemente invasivo e violento, in particolare per la fragile psiche dei bambini. Per educare un bambino è ormai indispensabile capire come i media possono influire sulla sua psiche e produrre effetti nocivi sulla salute fisica e mentale. Capire in che maniera le pressioni al consumismo e al materialismo manipolano la sua fragile personalità. Essere consapevoli di come nel mondo di oggi il consumismo e l'aridità morale hanno generato gravissimi squilibri economici, sociali e ambientali, di cui i nostri bambini risentono.

Oggi le agenzie di marketing stanno sviluppando conoscenze approfondite sulla personalità dei bambini. Le aziende spendono molto denaro per fare ricerche, studi e valutazioni, in modo tale da conoscere in maniera dettagliata i gusti, le motivazioni, i bisogni e i desideri dei nostri bambini. Esiste un discorso occulto di manipolazione della mente dei bambini, per poterli trasformare presto in “consumatori”. I nostri bambini sono diventati per il sistema economico come una “merce”, da sfruttare e da manipolare. Ciò, ovviamente, non è a fin di bene. La conoscenza approfondita dei bambini avvantaggia le aziende e conferisce loro più potere degli stessi genitori o educatori.

Negli ultimi venti anni il potere mediatico sui bambini si è notevolmente accresciuto, a tal punto che alcuni genitori si sono trovati di fronte a nuove difficoltà. Ad esempio, a pressioni per acquistare cibi spazzatura o giocattoli non educativi o inutili. I genitori di oggi sono sempre più oppressi dalle richieste d'acquisto dei loro bambini, e si trovano in conflitto fra il desiderio di renderli felici e l'obbligo morale di vietare l'acquisto di prodotti nocivi. Se si vuole educare in modo corretto, i divieti necessari sarebbero molti, e la questione è diventata sociale, in quanto i bambini si appoggiano fra loro per ottenere ciò che chiedono.

Oggi più che mai è necessario conoscere i meccanismi persuasivi dei media, per potersi proteggere e per proteggere i bambini.

Questo libro fa luce su molti aspetti della realtà mediatica, finalizzati al controllo mentale del bambino e alla manipolazione della sua personalità. Attingendo a numerose ricerche e all'analisi dei media e degli aspetti sociali ad essi collegati, il libro fa emergere fatti assai inquietanti, che ogni genitore dovrebbe conoscere per poter adeguatamente aiutare il proprio bambino ad avere una crescita emotiva e sociale armoniosa e adeguata.
Il libro offre anche numerosi spunti di riflessione su ciò che i genitori possono fare per favorire un giusto sviluppo emotivo dei propri figli, e su come avversare le caratteristiche nocive dell'aggressiva cultura mediatica di oggi.

I genitori non possono più esimersi dal conoscere a fondo le modalità attraverso le quali la realtà mediatica condiziona gli individui, e come in essa agiscano ideologie e attitudini mentali che non vorrebbero affatto che i loro bambini facessero proprie. Educare oggi vuol dire soprattutto essere consapevoli e autoconsapevoli. Significa capire come i media producono effetti sulla personalità e sul comportamento. Saper comprendere la natura e le dinamiche di questi effetti è indispensabile per poter sottrarre i bambini alla loro nocività.

I primi tre capitoli trattano i condizionamenti che la televisione, la pubblicità e i videogiochi esercitano sulla mente dei bambini. Gli ultimi due capitoli considerano gli aspetti sociali e ideologici che condizionano la vita degli individui, e inducono a scegliere come gestire l'educazione. Il presupposto è che l'educazione che si impartisce ai bambini è frutto delle ideologie che più o meno occultamente prevalgono in un contesto sociale e culturale, di cui i media sono lo specchio. Saranno tali ideologie a plasmare l'identità dei bambini, a meno che i loro genitori non ne divengano consapevoli ed elaborino un sistema educativo alternativo, che permetta al bambino di acquisire la capacità di esprimere liberamente le sue potenzialità.

I genitori consapevoli potranno costruire la società del futuro. Una società di gruppi di persone autoconsapevoli, e non più una società di “massa”. La società di “massa” è funzionale al consumismo e alla passivizzazione esercitata dai media. Una società di persone consapevoli riesce a scardinare il sistema di sottomissione acritica e a costruire il mondo del futuro: un mondo di persone creative e capaci di esprimere se stesse. Ma per costruire la società del futuro occorre formare bambini creativi, liberi e capaci di contrastare la passivizzazione e gli altri effetti nocivi che i media producono.

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