Dizionario Enciclopedico di Neuroauricoloterapia - Prefazione di Federico Audisio di Somma

Levio Cappello, omeopata e valoroso scrittore nell'ambito delle diverse branche della Medicina Non Convenzionale, qui in coppia con il professor David Alimi, docente presso l'Università di Medicina di Parigi XI e XIII, torna alle stampe con questo volume dal titolo impegnativo: Dizionario enciclopedico di Neuroauricoloterapia – Concetti di base, evoluzione della cartografia auricolare, strategie diagnostiche e terapeutiche e note di Medicina Psicosomatica.

Poiché il senso etimologico di ogni termine è alla base di tale studio, non appare fuori luogo ricordare l'antica ma sempre valida definizione di Dizionario proposta dal Giambullari intorno alla metà del XVI secolo: ‘raccolta ordinata dei vocaboli di una lingua, di una scienza o di una tecnologia, accompagnati da definizioni e spiegazioni e talora dalla traduzione in altra lingua'. Il titolo stesso svela l'ambizione che l'ha ispirato: infatti l'aggettivo figurativo ‘enciclopedico' racchiude, per dirla con Galileo Galilei, il ‘ciclo intero della cultura; cognizione e possesso di tutte le scienze'. Enkýklios paidéia, parola fatta risalire originariamente ad Aristotele, quindi tramandata da Dionigi di Alicarnasso e da Plutarco, significa educazione (paidéia) ciclica (enkýklios), ovvero ‘complessiva'.

Il Dizionario enciclopedico di Neuroauricoloterapia si prefigge di illustrare e approfondire, aggiornandola, la mappa del tesoro che si cela nella remota conoscenza orientale, offrendo una nuova chiave di lettura al medico di formazione culturale occidentale.

L'auricoloterapia è infatti un'attualizzazione clinica dell'antica sapienza propria della Medicina Tradizionale Cinese e allo stesso tempo se ne discosta considerevolmente determinando un rivoluzionario balzo in avanti, suffragato dalle attuali conoscenze anatomiche e neurofisiologiche.

L'auricoloterapia, precisano gli autori, invece di ‘agire sui vari punti del corpo per riequilibrare le correnti di energia che percorrono tutto l'organismo, mediante la stimolazione di determinati punti dell'orecchio è in grado di influenzare specifiche zone del sistema nervoso centrale, che qui trovano la loro rappresentazione, a mobilizzarsi in senso contrario alla patologia, recuperando la loro migliore configurazione omeostatica'.

Accurati studi, condotti in Francia dal professor David Alimi, hanno dimostrato, con l'ausilio di rigorose metodiche di indagine scientifica (risonanza magnetica funzionale, EEG, termografie, ecc.), la sua indubbia validità. Una novità, sperimentata dal gruppo del professor Alimi, affianca, e in molti casi sostituisce, l'uso classico dell'ago metallico con la tecnica detta ‘crioauricoloterapia'. Metodologia clinica che si avvale di un particolare strumento in grado di produrre uno stimolo puntiforme di azoto liquido e di procurare una micro ustione da freddo, superficiale, sulla zona trattata.

Storicamente l'auricoloterapia si fonda sulle geniali intuizioni e sperimentazioni introdotte, intorno al 1950, dal medico francese Paul Nogier. Il quale individuò nell'orecchio umano una sorta di immagine di neonato a testa in basso, giungendo a mettere in relazione ogni micro-zona auricolare a quelle, macroscopiche e corrispondenti, nel corpo. Basandosi su questo sapere, Alimi illustra, in modo esauriente e meticoloso, la teoria, la topografia e l'applicazione clinica della neuroauricoloterapia quale oggi è insegnata e praticata. Il discorso è organizzato sotto forma, appunto, di Dizionario, predisposto per un fine pratico e applicativo.

Ogni voce, in ordine alfabetico, procede dalla determinazione esatta di un concetto, di un termine, di un sintomo o di una patologia, fino a illustrarne il significato e le conseguenze. I punti dell'orecchio, come spiegano gli autori, non vanno considerati in senso strettamente geometrico, ma si identificano in un preciso spazio topologico e, nella fattispecie, in un ben determinato spazio funzionale. La loro posizione occupa un'area tridimensionale che è definita complesso neuro-vascolare. Tale genere di sito prende il nome dal linguaggio informatico che indica con il termine di voxel (volumetric pixel) un elemento di volume tridimensionale rappresentante un certo valore di intensità di segnale o di colore, a differenza del pixel (picture element) che configura un'immagine puntiforme bidimensionale.

I siti auricolari sono connessi tra loro da una rete di circuiti e, pur mantenendo sempre invariata la loro posizione spaziale, subiscono modifiche di forma e volume in relazione a fini equilibri locali e generali dell'organismo, soprattutto dipendenti da patologie. I territori di rappresentazione dei punti rispondono a definite proiezioni somatotopiche e sono situati in aree associate allo sviluppo embrionale.

Il libro di Alimi e Cappello disegna accuratamente la geografia di queste aree e ne spiega le intime relazioni funzionali e i significati semeiotici, anche sul piano psicologico. Un aspetto cruciale della auricoloterapia riguarda le cosiddette ‘circostanze di apparizione': infatti, secondo tale scienza, i punti voxel appaiono in una certa forma e grado in stretta relazione con l'importanza e con la longevità della patologia organica ad essi collegata.

L'andamento dei punti auricolari segue fedelmente il decorso della malattia. Ecco la ragione del titolo, deformato da una citazione biblica (Isaia 40, 3), della mia introduzione: vox clamantis in corpore. La ‘voce che grida dal corpo', non a caso percepibile solo da chi possiede la chiave topografica dell'orecchio umano, alludendo pure ad avvertimenti non ascoltati dai medici ignari di questo linguaggio, indica una via diagnostica e terapeutica che sembra provenire dalle oscure profondità di un sapere arcaico per approdare alla conferma della prova scientifica. Si tratta di una zona di confine, pertanto frequentata da pionieri o da fini artigiani della medicina, da chi, per dirla con il noto epigramma di Callimaco, potrebbe confessare ‘non m'interessa il sentiero che porta molti qua e là… e dalla pubblica fontana non bevo: mi nausea tutto ciò che è comune'.

Non si tratta di arbitraria eccentricità, bensì di un approccio clinico che richiede una personale attitudine non obbligatoriamente fondata sulla base di impegnativi studi nel campo della Medicina Tradizionale Cinese. Infatti mentre l'agopuntore classico, solitamente, esercita con alle spalle una notevole cultura costruita sui testi fondamentali, tra i quali è bene ricordare almeno lo Huangdi neijing o Canone di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo risalente al III o IV secolo a.C., all'auricoloterapeuta aspirante o praticante non è richiesto necessariamente un simile bagaglio di conoscenze. In modo provocatorio, ma anche metaforico, si potrebbe dire che se da un lato la lettura del libro di Cappello e Alimi è senza dubbio in grado di offrire un ottimo strumento di lavoro ‘pronto uso', potrebbe anche rappresentare, per chi ‘ha orecchio buono', un magnifico incentivo ad approfondire l'ascolto della parola antica, quella che affonda le radici in epoche rarefatte e poetiche.

Esiste un rapporto ineffabile, tutto da riconsiderare, tra la cultura tecnologica contemporanea e il Tao inteso come armonia tra la natura e l'Uomo. Conoscere le sue tenui relazioni, saperle governare, significa percorrere la via che anima le forze viventi, scoprire l'altro attraverso se stessi. Più che di una teoria o di una dottrina si tratta di una pratica.

Acquista il libro

Torna alla lista degli speciali



CATEGORIE LIBRI