Incensi, un Viaggio tra le Antiche Tradizioni - Le sostanze profumate più importanti da bruciare e i loro effetti

Una suddivisione delle sostanze profumate può essere sempre soltanto orientativa, ogni sostanza infatti ha molteplici effetti, sia sul piano fisico, che su quello psichico e spirituale. Tuttavia esistono comunque delle caratteristiche peculiari, che compaiono in modo più marcato. A ciò si deve aggiungere la sapienza tradizionale, spesso secolare, derivata dall'uso.
Per poter confrontare le vostre esperienze personali con l'utilizzo tradizionale e le esperienze correnti, in questo capitolo ho suddiviso alcune sostanze secondo il loro significato principale.
Le sostanze da bruciare derivano da culture diverse, che hanno attribuito a ognuna un'importanza a seconda dell'energia che ritenevano portasse in sé. Mentre gli Indiani d'America lavoravano con la salvia bianca, i Maya utilizzavano sahumerio per gli stessi rituali. Ciò che nella mistica India sprigionava il sandalo, in Perù lo troviamo nel palo santo.
Quindi non dovete necessariamente affrontare spese notevoli per riuscire a iniziare a svolgere i vostri rituali con gli incensi. Tuttavia è anche molto piacevole mescolare le sostanze e sperimentare in questo modo; perciò propongo una ricetta per ogni specialità.

Bruciare essenze per purificare l'atmosfera
In questo caso non si tratta soltanto di eliminare i cattivi odori, benché le essenze profumate naturalmente possano farlo senza problemi.
Si tratta piuttosto di una purificazione sottile dalle energie dei pensieri negativi, dalle emozioni incontrollate o anche da spiriti bassi. Se, ad esempio, in un determinato posto ha avuto luogo una lite molto accesa, questa si può ancora percepire giorni dopo: c'è “qualcosa nell'aria”; semplicemente lì non ci si sente bene e si cerca di andarsene lontano. Spesso un grosso caos, dal punto di vista energetico, impregna degli spazi in cui c'è un gran via vai, come gli studi medici, i negozi o gli uffici. Rimane sempre qualcosa in sospeso nell'atmosfera di tutte le energie che ognuno porta con sé.

Rituale per purificare la casa e il giardino
Per purificare la casa o altri spazi è opportuno prestare attenzione per prima cosa a tutte le finestre, che devono essere chiuse. Quindi si riempiono ben bene gli spazi di fumo profumato. Portate un incensiere trasportabile, in modo da poter andare in ogni angolo e vicino a ogni spigolo del primo locale e poi via via in tutti gli altri locali.
Spesso negli angoli si nascondono delle energie persistenti. Il fumo le catturerà tutte. Non appena è terminato il processo di purificazione con le sostanze profumate, aprite tutte le finestre, in modo che il fumo fuoriesca. Sarà liberato nell'atmosfera con tutte le energie catturate.
Sostenete il vostro cerimoniale con la forza dei vostri pensieri. Immaginate come tutte le energie negative siano catturate dal fumo e vengano trasformate. In particolare quando il fumo fuoriesce, vi aiuta immaginare che queste energie ora sono affidate al divino.
Alcuni anni fa mi sono comprata una vecchia casa. Naturalmente volevo bruciare delle essenze per purificarla prima di entrarvi. Spesso, specialmente nelle vecchie case, si raccoglie moltissima energia caotica. Così entrammo a finestre chiuse con tamburi, gong (per strappare le energie alla loro quiete) e naturalmente incenso fumante in ogni stanza. Era una meravigliosa giornata d'estate, con un cielo sereno, senza una nuvola. Dopo essere passati per due volte in ogni stanza con i fumi profumati, aprimmo tutte le porte e le finestre della casa, per lasciare fuoriuscire il fumo.
Improvvisamente scoppiò un violento temporale, il cielo si oscurò, e nella mia bella casa si sentivano fischi e scricchiolii. Una porta di vetro si frantumò con grande fracasso. Era come se gli spiriti se ne volassero via alla velocità del vento. Non eravamo neppure in grado di chiudere bene le finestre.
Un quarto d'ora dopo l'incubo era passato. Il sole splendeva in tutta la sua bellezza, non si vedeva neppure una nuvoletta in cielo. Siate pronti quindi ad affrontare qualcosa di strano quando purificate una casa...

Rituale di purificazione della vostra aura
Quando ci muoviamo nel mondo, si giunge sempre a uno scambio di energie. I numerosi pensieri e sentimenti che frullano qua e là ovunque si attaccano anche un po' a noi, perfino andando semplicemente a fare la spesa. La cosa avviene in modo ancora più violento quando incontriamo delle persone che non hanno un buon rapporto con noi, che cercano di manipolarci oppure ingaggiano con noi un gioco di intrighi.
In questo caso può essere molto utile, specialmente la sera prima di andare a dormire, liberare la vostra aura di tutte le energie negative che le sono rimaste attaccate. Così potrete ritornare nel vostro campo energetico senza provare alcun senso di estraneità.
Prima fate una doccia o un bagno. L'acqua libera già da un gran numero di energie che si sono attaccate alla nostra persona. Indossate poi qualcosa di fresco che è stato lavato, perché spesso anche nell'abbigliamento risiedono energie intrappolate.
Accendete dunque la sostanza profumata e mettetevi in piedi direttamente davanti alla sostanza che brucia. In questo modo il fumo salirà dai piedi alla sommità del capo. Abbiate cura che il fumo sia sufficiente ad avvolgervi completamente. Il fumo catturerà tutte le energie e le porterà via. Potete ancora sostenere il processo con la forza dei vostri pensieri. Per questo rituale di purificazione prendo per lo più l'olibano indiano, mescolato con un po' di fumaria. Anche la salvia bianca è molto adatta per purificare l'aura. Se lavorate con un mazzo di foglie di salvia dovreste pregare una persona accanto a voi di dirigere il fumo verso la vostra aura. Per quanto riguarda l'argomento del mobbing o degli intrighi, raccomando saumerio rajneesh insieme ad assafetida e fumaria.
Successivamente è raccomandabile una incensazione protettiva, in modo che le energie non ritornino subito indietro. La sostanza adatta può essere aggiunta sulla stessa carbonella.

Assafetida / Sterco del diavolo / Finocchio fetido (Ferula asafoetida)
L'assafetida è una specie della famiglia delle Apiaceae, alta da 1 a 3 m, che si trova prevalentemente in Afghanistan e in Iran. Per raggiungere la resina si tagliano tutte le parti verdi, dalla potente radice del tronco fuoriesce quindi la resina liquida. Essa viene fatta seccare al sole, così da diventare solida.
L'assafetida è una vera panacea. Gli sciamani tibetani la usano per scacciare i demoni delle malattie. I tibetani la impiegano per guarire le malattie mentali e per scacciare gli spiriti. Anche i cattolici usano l'assafetida. Funziona come rimedio per cacciare streghe, demoni, maledizioni e per esorcizzare il diavolo. A questo forse deve il suo nome dalla tradizione popolare: sterco del diavolo. Il suo odore è penetrante e molto simile all'aglio. Si raccomanda di conservare l'assafetida sempre separatamente e in un contenitore ben chiuso, altrimenti penetra tutto con il suo odore pungente.
L'assafetida è una delle resine più importanti nella medicina ayurvedica. Aiuta a guarire gli stati di choc e ad alleviare le crisi di panico; è un potente neurotonico. Nella cucina ayurvedica non può mancare. Risolve i gonfiori e aiuta nei casi di stipsi perché stimola “agni”, il fuoco della digestione. L'assafetida rende i cibi facilmente digeribili, quindi è aggiunta alle pietanze a base di lenticchie e fagioli. Quando si cuoce insieme ad altri cibi perde il suo odore penetrante e ha perfino un buon gusto, come nel caso dei piatti conditi con l'aglio.

Copale nero / Saumerio (Bursera ssp.)
Il copale nero è una delle resine più importanti in Messico e in Sud America. Si ottiene da un arbusto balsamico tropicale che è molto diffuso, soprattutto in Messico. Il saumerio in Sud America occupa un posto altrettanto importante dell'olibano nell'antica Arabia.
Il copale nero ha qualcosa di molto misterioso. Irradia un'aura di timore reverenziale e nello stesso tempo di devozione. Già nel suo aspetto ha un che di misterioso. Quando si brucia sviluppa un profumo gradevole, profondo, balsamico. Ha il potere di liberare l'atmosfera da tutte le oscurità. Scaccia i demoni, che sembrano inchinarsi rispettosi al suo volere. Gli esseri luminosi si rallegrano della sua energia buona e si sentono attratti magicamente dal luogo purificato. Il saumerio scaccia anche le ombre oscure dei pensieri negativi e aiuta negli stati depressivi. I Maya bruciavano sempre il copale nero prima dei loro rituali sacri e delle loro feste religiose. Questo purificava il luogo del rituale e lo arricchiva di esseri pieni di luce.

Eucalipto (Eucalyptus globulus)
L'albero di eucalipto, alto fino a 40 m, appartiene alla famiglia delle Mirtaceae ed è originario dell'Australia: ancora oggi è la fonte di alimentazione principale dei koala. Intanto è coltivato anche in molte regioni dell'emisfero australe. Grazie alle sue qualità antipiretiche è denominato anche “albero della febbre”. In Europa conosciamo l'eucalipto prevalentemente come medicinale per le malattie influenzali, perché ha un'azione mucolitica e germicida.
Facendo bruciare le foglie essiccate, si sprigiona un profumo fresco, di menta, e un po' erboso. L'eucalipto è straordinario per purificare e disinfettare l'aria degli ambienti chiusi. Libera la nostra testa da ogni peso e ci riporta alla leggerezza dell'Essere. Aiuta a eliminare letargia e apatia e ci riempie di nuova energia e impulso all'azione. Insieme al mastice aumenta la sua azione purificatrice e liberatrice. Provatelo.

Fumaria (Fumaria officinalis)
La fumaria è un'erba usata anticamente dai Celti e dai Germani come incenso. Alle nostre latitudini si può coltivare facilmente da sé. Gli antichi druidi le ascrivevano proprietà magiche straordinarie e la usavano per le loro pozioni. La fumaria era bruciata per annullare le formule magiche e per rendere inoffensive le magie delle streghe. Tuttavia era utilizzata anche da maghi e streghe: con la fumaria preparavano delle misture magiche da bruciare e producevano degli elisir.
Nel medioevo la fumaria si bruciava per scacciare il diavolo e rispedire nei loro regni altri spiriti bassi. Quindi non dovrebbe mai mancare quando sono in gioco energie davvero potenti. È stata anche denominata “erba degli elfi”, perché nei tempi antichi spesso era utilizzata per contattare mondi diversi. La fumaria ha un profumo molto fumoso, un po' pungente. Bruciandola per purificare può essere combinata molto bene con un po' di olibano e di canfora.

Gliceria (Hierochloe odorata)
La gliceria appartiene alle erbe dolci e raggiunge un'altezza di circa 70-80 cm. Cresce nelle praterie del Nord America e in Canada. Il suo profumo è delicato, dolciastro e ricorda la vaniglia. La gliceria irradia una luce sottile, un calore che riscalda il cuore. Gli Indiani d'America la intrecciavano in trecce, che poi erano fatte essiccare. Quando si voleva bruciare, la treccia era accesa all'estremità inferiore e poi sciolta, così bruciava lentamente.
Nelle “capanne sudatorie” la gliceria era la sostanza più usata. Gli spiriti buoni ne amano il profumo delicato. Tutti i rituali di purificazione degli indiani comprendono quest'erba. Se si vuole seguire il loro esempio bisognerebbe dapprima bruciare della salvia del deserto o della salvia bianca, e soltanto successivamente usare la gliceria.
Uno sciamano lakota descrisse lo spirito della gliceria e della salvia con queste parole: «Di salvia si ammalano gli spiriti maligni. Volano via quando la si brucia. Gli spiriti buoni non ne risentono. […] Da tutti gli spiriti è percepita come un profumo gradevole. Agli spiriti buoni piace, così come ai cattivi […]. Il fumo della gliceria è benvenuto per gli spiriti buoni […]. Sono ben disposti nei confronti di colui che gliela offre. Ascolteranno ciò che gli dirà. Ma anche gli spiriti cattivi verranno per godere di questa offerta. Perciò bisogna bruciare la salvia in modo che essi si ammalino. In seguito si usa la gliceria per richiamare gli spiriti buoni». [tratto da: Savinelli, Piante di potere, Punto d'Incontro, 2001, N.d.T.]

Neem (Melia azadirachta)
Il neem è un albero che cresce rapidamente e che può raggiungere un'altezza fino ai 15 m. Cresce selvatico sull'altipiano del Dekkan (India centrale), ma ormai è coltivato in tutta l'India per le sue proprietà molto efficaci. Le sue foglie hanno un forte potere antisettico e purificante. Non si può prescindere dall'albero di neem nella medicina ayurvedica. Le sue parti sono necessarie per disinfettare e curare le ferite, per le malattie influenzali e il mal di stomaco. I semi contengono una gran quantità di olio essenziale, noto come olio di neem.
Le foglie di neem bruciate purificano l'atmosfera da energie pesanti, oscure. A causa della loro azione antisettica sono un rimedio meraviglioso per purificare gli ambienti dopo una malattia oppure anche contro l'infestazione di insetti nocivi.

Olibano o franchincenso (Boswellia carterii)
L'olibano è la resina dell'albero dell'incenso, che proviene soprattutto dall'Arabia, dalla Somalia e dalla regione del Mar Rosso. Si tratta della venerata resina dorata dell'antichità. Essa viene ottenuta incidendo gli alberi e raccogliendo la resina che ne fuoriesce copiosa. Quando parliamo di “incenso”, intendiamo la resina di olibano: già allora era trasportato sulle vie dell'incenso ed era un bene incredibilmente prezioso, usato sia per i suoi poteri divinatori che per la sua azione di purificazione.
Irradiando la sua luce, libera l'atmosfera dalle energie oscure e attira gli spiriti buoni. L'olibano è usato come incenso nelle chiese e nei templi, per aprire i sensi ai mondi delle energie sottili. In un'atmosfera purificata è molto più facile avere pensieri elevati e aprire le porte verso mondi diversi. Gli antichi Romani bruciavano l'olibano anche per mitigare in parte l'incredibile puzzo e per arginare la diffusione delle epidemie.
I tre saggi provenienti dall'Oriente, i Re Magi, portarono in dono a Gesù appena nato mirra, incenso (olibano) e oro, una prova del fatto che l'olibano era prezioso come l'oro. Si assume anche direttamente come rimedio curativo grazie alla sua caratteristica di anticoagulante.

Olibano indiano (Boswellia serrata)
La Boswellia serrata cresce principalmente nella regione del Punjab (Nord ovest dell'India) e in alcune località in mezzo all'Himalaya. Diversamente dall'incenso arabico è marroncino e ha una consistenza un po' collosa.
Nelle antiche scritture dei Veda si trovano delle indicazioni sul fatto che la Boswellia serrata fosse usata per scacciare gli spiriti più bassi. La resina a quei tempi era considerata talmente preziosa da essere impiegata soltanto a scopi religiosi e curativi. Ancora oggi i vecchi yogi bruciano la resina di Boswellia per purificare l'aura e i chakra dei loro allievi. Aumenta la capacità di percezione e amplifica la consapevolezza, quindi ha il potere di rendere le dimensioni più permeabili.
La Boswellia serrata è un antico rimedio della medicina ayurvedica. Ha un'azione disinfettante, purificante, antinfiammatoria e antipiretica, ma anche calmante e antidolorifica.

Salvia bianca (Salvia apiana)
Non dovrebbe mai mancare la salvia bianca per purificare le case. La raccomando in particolare quando ci si trasferisce in un'abitazione nuova. Aiuta a dissolvere le energie degli inquilini precedenti: benché queste non debbano essere state necessariamente negative, non ci appartengono, sono attaccate ai muri e cercano di farsi notare.
La salvia bianca è un potente strumento di purificazione. Era onorata dagli indiani come erba sacra. Quando la si bruciava, erano sempre presenti una profonda gratitudine e uno spirito di preghiera. Scaccia le energie negative, i demoni delle malattie e le creature astrali inferiori.
Nello spazio in cui si diffonde il fumo si crea un anello protettivo. Ha, però, anche il potere di illuminare la consapevolezza e di liberarla da tutti gli attaccamenti possibili.
Cresce principalmente nell'assolata California in piccoli arbusti. Dopo la raccolta è essiccata e infine legata con uno spago in fasci. Utilizzarla è molto semplice: si accende il fascio di salvia all'estremità superiore e si spegne la fiamma, lasciando che si sprigioni il fumo. Poi si può andare in tutte le camere, sventagliando il fascio di erbe in modo che il fumo raggiunga ogni angolo.
Serve anche per purificare l'aura. Per fare ciò occorre girare tutt'intorno alla persona e distribuire il fumo del fascio di erbe a forma di otto nell'aura. Gli indiani dell'antichità hanno scacciato ogni sorta di possessione diabolica con questa tecnica.

«Esistono profumi freschi come guance di bimbi, dolci come oboi, verdi come giovani fronde. Profumi corrotti, intensi, che si mettono in mostra, come l'incenso, l'ambra, che a noi in atomi portano il respiro dell'infinito e cantano alla nostra anima le delizie più sublimi». (Charles Baudelaire)

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