Vivi l'attimo fuggente e cambia i tuoi paradigmi! - Estratto del libro 'Manuale del ben-essere' di Francesco Oliviero

Einstein affermava che esistono solo 2 modi per vivere la nostra vita: il primo come se non esistessero i miracoli, il secondo come se ogni cosa fosse un miracolo. Io propongo al lettore di considerare la propria vita come se fosse fatta da frammenti infiniti, della durata di soli 10 secondi, e di poter vivere in quegli istanti il miracolo stesso che emerge dal semplice fatto di essere vivi; semplice fino ad un certo punto, se consideriamo che nel nostro corpo il numero delle cellule è di centomila miliardi, quello dei batteri è 10 volte superiore, un milione di miliardi, e che ci sono cellule nelle quali avvengono 40.000 reazioni biochimiche al secondo!

L'intuizione di suddividere la nostra giornata in frammenti temporali di 10 secondi l'uno è di un ricercatore spirituale americano, Gary Douglas, e ingloba benissimo il nuovo paradigma che si affermerà nel terzo millennio, peraltro antico perché risalente alla notte dei tempi, quando è cominciata la vita sulla Terra: il “qui e ora”, il potere dell'adesso, il momento presente. Il segreto della Vita sta nella capacità delle cellule viventi di trasformare pochi elementi fondamentali in tutte le sostanze necessarie alla loro sopravvivenza e al funzionamento degli organi di cui fanno parte, secondo un disegno di perfetta cooperazione reciproca. Esse dipendono dall'ambiente circostante, che può indebolirle e farle morire, oppure farle crescere sane, vibranti e piene di energia.

Come medico ho visto decine di migliaia di persone soffrire per malattie croniche senza alcuna possibilità di guarigione; ora vorrei suggerire ai lettori come invertire tale processo irreversibile, legato all'acidosi del proprio metabolismo e anche ai propri pensieri “acidi”, innalzando il livello della propria energia vitale e migliorando sensibilmente la qualità della propria vita. Se questa conoscenza divenisse sapere comune, i costi sociali della Medicina diminuirebbero enormemente e meno persone si ammalerebbero.

Sono consapevole che alcuni non sarebbero contenti di tutto questo, ma il mio sogno è che un giorno le stesse aziende multinazionali del farmaco, dotate di introiti miliardari, possano convertire le loro ricerche allo sviluppo del nuovo paradigma della salute, e ricavare in modo coerente i loro guadagni, finalizzandoli veramente al benessere delle persone.

Cambiare paradigma significa anche non attribuire importanza ai geni nello sviluppo delle malattie; infatti, dal 2000, anno in cui è stata completata la mappatura del genoma umano, con i suoi 25.000 geni, nulla o pochissimo è stato fatto per la cura definitiva delle malattie. Inoltre, è sconvolgente apprendere che la cosiddetta “pulce d'acqua”, un piccolo crostaceo chiamato Daphnia pulex, lungo 5 millimetri, possiede ben 31.000 geni, 6.000 in più dei nostri, a dimostrazione del fatto che la complessità di un organismo non ha nulla a che fare con la ricchezza del suo genoma.

Questo libro non contiene alcun tipo di linguaggio tecnico, pur prendendo spunto da fondamenti scientifici che oggi si possono definire innegabili; chiedo scusa ai lettori più eruditi se troveranno affermazioni ovvie o scontate, ma credo che non ci sia più tanto tempo per salvarci dall'autodistruzione verso cui l'umanità sta andando, per cui mi sembra opportuno che il messaggio giunga nella sua semplicità al maggior numero possibile di persone sul pianeta.

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