“Un uomo non è ammalato perché ha una malattia, ma ha una malattia perché è ammalato”.
Semeiotica deriva dal greco e significa arte del segno. Essa studia appunto i sintomi e i segni clinici.
Ippocrate padre della medicina nei suoi testi descriveva un esame medico molto approfondito con ascoltazione, palpazione, percussione e soprattutto con la raccolta di ogni piccolo indizio utile alla diagnosi: sfumature di colore della cute, variazione di comportamento psicologico emozionale, contrazioni muscolari, secrezioni ed escrezioni.
Questo metodo di indagine era fondato principalmente sull'osservazione a 360 gradi; al centro stava l'individuo: la persona che manifesta la sua malattia con i relativi sintomi. Quella ippocratica era un'arte, dell'osservare, del diagnosticare e del curare.
Negli ultimi 50 anni le scuole mediche hanno abbandonato lo studio della semeiotica per dare spazio alle indagini strumentali e alla tecnologia, quindi il medico non è più in grado di cogliere i segni soggettivi ed oggettivi di squilibrio e di malattia.
Questo libro vuole recuperare tutti i metodi semeiologici propri delle varie forme di medicine così dette complementari per giungere a una semeiotica integrata che faccia riscoprire la vera anima della medicina.
Tutto nell'ottica, di bilanciare l'approccio olistico proprio delle medicine complementari con la clinica “tecnologica”. Dalla loro integrazione può rinascere una forma di medicina più umana e globale nel vero senso del termine rispettosa della biografia individuale che sempre si identifica con la biopatologia del soggetto in stato di sofferenza.
Gli Autori
Prefazione di L. Ragno
Prefazione di A. Genazzani
Introduzione
Semeiotica medica comparata
1. Semeiotica della Colonn a Vertebrale
Punti di repere della colonna vertebrale
Verifica di mobilità dei vari segmenti
La Sindrome Cellulo-Teno-Mialgica
Test posturali
Piedi, Posturologia e Catene Muscolari
Rapporto tra colonna vertebrale e punti di “Assentimento” in Medicina Cinese
Danno neurologico a livello rachideo
2. Semeiotica delle rappresentazioni somatotopiche
3. La dolorabilità dei piani cutanei in semeiotica comparata
Zone di Head
Demalgie riflesse di Jarricot
Rapporto delle cellulalgie con i punti e i meridiani dell'Agopuntura
Semeiotica dei punti di Weihe
Zone di Hahnemann
I punti di Wetterwald
Punti di Martinet
Zone di Hirata
Zone di Yamamoto
Zone giapponesi dell'Hara
Semeiotica classica dei dolori addominali
4. Semeiotica osteopatica dei punti di Chapman
Premessa sul metodo osteopatico
La diagnosi con i punti di Chapman
Relazione dei riflessi di Chapman
5. Semeiotica del tessuto connettivo del dorso
6. Semeiotica neurologica emisferica
Lateralità cerebrale e distribuzione energetico-neurologica
7. Analisi delle Espressioni Emozionali del Volto
Introduzione
I segnali del volto
Classificare i movimenti facciali
Le tecniche di decodifica
Le emozioni primarie
Le emozioni secondarie
I segnali di conversazione
I manipolatori
Le espressioni complete e incomplete
Le espressioni soffocate
Le microespressioni
Le espressioni sottili
L'asimmetria e l'unilateralità delle espressioni facciali
8. Semeiotica Costituzionale Omeopatica
Un modello di partenza
Il contributo di Hahnemann
Il mantenimento di un equilibrio dinamico
L'influenza dell'ambiente
I miasmi di ieri, le FEFP di oggi
Semeiotica della FEPF psorica
Semeiotica della FEPF tubercolinica
Semeiotica della FEPF sicotica
Semeiotica della FEPF fluorica
Storia del pensiero costituzionale
La piramide del Pende
Biotipologia costituzionale
Semeiotica del biotipo carbonico
Semeiotica del biotipo sulfurico
Semeiotica del biotipo fosforico
Semeiotica morfologica
Semeiotica della testa
Semeiotica del torace
Semeiotica dell'addome
Semeiotica degli arti
Semeiotica del sistema neuroendocrino
Semeiotica del sistema psichico
Semeiotica apparato cutaneo e annessi
Semeiotica apparato locomotore
Semeiotica apparato respiratorio
Semeiotica apparato digerente
Semeiotica apparato circolatorio
Semeiotica apparato urogenitale
9. Semeiotica delle orbis, circoli funzionali e kinesiologia: una in terpretazione unitaria tra oriente e occidente
1. Yin -Yang e le 8 regole della diagnosi
2. Energia e Sangue
3. Introduzione del concetto di Orbis in semeiotica integrata.
Milza & Pancreas - Stomaco
Rene--Vescica
Fegato -- Vescica Biliare
Polmoni -- Intestino Crasso
Cuore -- Intestino Tenue
Maestro Del Cuore--Triplice Riscaldatore
4. Kinesiologia funzionale applicata alle Orbis e ai rispettivi meridiani
5. Gli 8 Meridiani Straordinari.
7. Semeiotica delle “Orbis” e degli organi collegati
10. Semeiotica delle strutture caratteriali energetiche
Carica e scarica energetica.
11. Semeiotica Sfigmologica Occidentale e Cinese
Esame sfigmologico del polso
Frequenza
Forza del polso
Ampiezza e grandezza del polso
Tensione del polso
Consistenza del polso
Durata del polso (celerità o tardività)
Ritmo e uguaglianza del polso
Sincronismo e Simmetria delle pulsazioni
Le irregolarità del ritmo
Sincronismo e simmetria del polso
Differenza di ampiezza dei polsi
Asincronismo dei polsi
L'esame sfigmologico secondo la medicina cinese
12. L'esame sfigmologico secondo la medicina Ayurvedica e Antroposofica
Prefazione
I Parte - Introduzione alla Medicina Ayurvedica
Fisiologia della Coscienza e Fisiologia della Materia
Rishi, Devatha e Chandas a livello cellulare
I Dosha
Definizione di DHATU
I processi metabolici e il fuoco digestivo Agni
I Mala
Malattie dovute a una alterazione dei Dhatu
Ojas
II Parte - La diagnosi del polso
Polso superficiale
Polso medio
Polso profondo
III Parte - Introduzione alla medicina antroposofica
Metodo di analisi del polso
13. Semeiotica iridologica
Introduzione
Le topografie iridologiche e i livelli informativi
La semeiotica iridologica classica
Costituzione linfatica
Costituzione ematogena
Costituzione mista
Disposizione connettivale debole
Disposizione ghiandolare debole
Disposizione neurogena
Disposizione tubercolinica
Disposizione vegetativo spastica
Le diatesi
Diatesi allergica
Diatesi discrasica
Diatesi essudativa
Diatesi iperacida, urica
Diatesi lipidica
La semeiotica dei segni iridologici
Appiattimento pupillare
Archi di cerchio
Assenza del B.C. (Bordo della corona)
Assenza O.P.I. (Orlo pupillare interno)
Cripta
Difetto
Discromia
Ipertrofia O.P.I.
Lacuna
Lacuna a scala
Ponte
Radiale
Raggio major
Raggio minor
Rottura del B.C. (Bordo della corona)
Stelline
Tofi
Trasversale
I cromatismi iridei
Macchie e pigmenti
Arancione
Beige
Bianco
Giallo-arancio brillante
Giallo chiaro
Giallo opaco
Grigio
Marrone
Nero
Rosso brillante
Rosso ruggine
Viola
Aree degli organi e segni iridologici
Settore superiore (frontale)
Settore temporale (esterno)
Settore nasale (interno)
Settore ventrale (inferiore)
Pigmenti multipli policromici
Denti e iridologia
La colonna vertebrale
Conclusioni
14. Semeiotica dell'Olfatto
Lo sviluppo dell'olfatto nell'arco del ciclo vitale
L'olfatto e la memoria
Gli odori come supporto mnemonico
L'influenza dell'olfatto sul comportamento individuale, sociale e sessuale
L'influenza dell'olfatto sul comportamento sessuale
I passaporti olfattivi
Olfatto e cultura
Semeiotica e olfatto
I nasi elettronici
15. Reflessologia Plantare, Eneagramma, PNL, e Ayurveda nel Modello Semeiologico “DUCKBILL”
Riflessologia plantare
Semiologia in riflessologia plantare
Tabelle riassuntive delle qualità strutturali e variabili
Costituzioni ayurvediche
Enneagramma
Duckbill model
Bibliografia
Indice analitico
Ero soltanto uno studente agli ultimi anni della formazione liceale, quando in un viaggio, intenso e significativamente formativo in estremo Oriente, mi imbattei in un medico locale e mi entusiasmai della sua duttilità nella diagnosi grazie ai mezzi semeiotici di cui la medicina sia indiana che cinese disponevano; inoltre mi colpì profondamente una sua frase “una medicina che non considera l'uomo come individuo non è una medicina umana”.
Questo libro origina da questo incontro: riunire in un unico testo le varie semeiotiche.
Mi iscrissi poi alla facoltà di medicina, presso l'Università la Sapienza di Roma, nell'anno accademico 1967/68, nel centro della contestazione studentesca, negli anni in cui si sarebbero cominciati a erigere le fondamenta per una medicina che poneva la scienza assoluta al centro dell'operare medico.
La facoltà di Medicina aveva un sovraffollamento eccezionale e spesso non si riusciva a seguire bene le lezioni, soprattutto quelle pratiche. La semeiotica mi affascinava, si studiava sui testi del Rasario, della vecchia scuola medica propria dell'individuo, dell'Uomo, nella costante ricerca della lettura dei segni clinici, soltanto con i propri mezzi sensoriali: auscultazione, palpazione, percussione...
I grandi clinici di allora, ormai avanti con gli anni, avevano l'abilità di riconoscere le malattie spesso già dall'odore che percepivano nella stanza dell'ammalato. Sapevano diagnosticare con certezza una polmonite ancor prima che si potesse vedere in radiografia. Tutto questo mi affascinava, ma purtroppo anno dopo anno lentamente si abbandonava lo studio dei segni: prendevano il sopravvento le indagini strumentali.
Ogni malattia si manifesta attraverso segni oggettivi, ma anche e sopratutto soggettivi, caratteristici della singola persona. Soltanto quando il medico riterrà di aver inquadrato il paziente da un punto di vista semeiotico, allora riuscirà ad indirizzare il suo percorso terapeutico.
La semeiotica viene a stento insegnata e pochi sono i medici che la sanno utilizzare con maestria. Si ordinano analisi, radiografie, ecografie, doppler, tac e risonanze: si fa diagnosi solo con questi reperti in mano. Siamo entrati gradualmente senza rendercene conto nella medicina ultra specialistica che vede il corpo diviso in sezioni e la terapia come espressione di protocolli. Non volendo togliere nessun merito a tutto questo che risulta utilissimo e indispensabile nelle situazioni di urgenza, bisogna però prendere atto che si è persa la vera anima della medicina.
Non solo si prende in esame un corpo senza testa, come affermava Pancheri trenta anni fa, ma sopratutto un uomo senza essenza del proprio Sé individuale: il malato è come un oggetto da studiare, le parti del corpo sono analizzate senza tener conto dell'insieme e delle correlazioni psicosomatiche che sempre sono presenti.
Tutto questo, paradossalmente, è in netta contraddizione con la ricerca che da anni parla di sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunologico o PNEI dove tutto è connesso attraverso ormoni, neurotrasmettitori, segnali vibrazionali ed elettromagnetici. Lo confermano anche le ultime ricerche nel campo della ricerca sulla biologia molecolare, sulle low-dose, e sulla bio-fisica, promossa fondamentalmente dal premio Nobel per la Medicina 2008, professor Luc Montagnier, con gli ultimi studi sulle proprietà del DNA e sulla produzione di onde elettromagnetiche in diluizioni acquose, che permettono di aprire nuove strade, inesplorate ma sicuramente innovative, nella comprensione di una Medicina che abbia il compito di ridiventare Unica e Complessa, e non una medicina come quella attuale che spesso viaggia lontana anni luce dalla sua missione originaria.
In parallelo molte di quelle che un tempo venivano chiamate “medicine non convenzionali” e successivamente “complementari” riunite sotto l'acronimo CAM utilizzano varie forme di semeiotica, a volte molto complesse, che si possono integrare perfettamente con la semeiotica medica classica.
Non per nulla ora si parla universalmente di Medicina Integrata. Tutto questo va visto nell'ottica, di bilanciare l'approccio olistico proprio delle medicine complementari con la clinica “tecnologica”. Dalla loro integrazione può rinascere una forma di medicina più umana e globale nel vero senso del termine, rispettosa della biografia individuale che sempre si identifica con la biopatologia del soggetto in stato di sofferenza.
“Un uomo non è ammalato perché ha una malattia, ma ha una malattia perché è ammalato”.
È in quest'ottica che ho cercato di dar forma al progetto di un testo che riunisse l'aspetto semeiologico di varie discipline come l'Osteopatia, la Chiropratica, l'Iridologia, le Reflessologie, l'Omeopatia, l'Antroposofia, la Medicina Tradizionale Cinese, la Kinesiologia, la PNL, ecc.
Il compito non era facile, si dovevano trovare esperti delle varie specialità. Ho interpellato molti colleghi che si mostrarono entusiasti e promisero di scrivere la loro parte in pochissimo tempo, ma così non fu. Molti non mi diedero mai il loro lavoro: scrivere un libro o più semplicemente un capitolo può sembrare facile mentalmente, ma all'atto pratico molti incontrano difficoltà, ci vuole tempo, voglia di scrivere e desiderio di trasmettere agli altri la propria esperienza. Per questo motivo sono stato costretto a redigere anche parti che avevo affidato ad altri. Comunque non tutti mi hanno abbandonato in questa impresa, lo testimoniamo gli illustri nomi che hanno collaborato.
Ci sarebbe stato ancora molto più da scrivere e illustrare poiché il patrimonio delle medicine integrate è immenso.
Questa nostra non facile impresa, che ci ha impegnati per circa 3 anni, spero possa dare un contributo alla conoscenza di una visione pratica più ampia dell'Arte Medica e del suo compito: dare al paziente la sua principale funzione, essere al centro del suo recupero e dell'eventuale guarigione.
Buona lettura e buona pratica
Osvaldo Sponzilli
"Elementare Watson!", diceva Arthur Conan Doyle. "Era semplice", affermava Antonio Cardarelli. Non si sono mai conosciuti l'inventore di Sherlock Holmes e il famoso clinico di Civitanova del Sannio. Eppure nel loro lavoro, indagando nella mente di un assassino e al capezzale di un malato, usavano la stessa tecnica, l'"occhio clinico". Doyle, dal pantalone sdrucito alle ginocchia di una vittima, dedusse che era un ciabattino. Cardarelli, facendo pronunciare a un paziente la semplice lettera a, diagnosticò un aneurisma aortico. È spiegato molto bene in Gli Aforismi di Sherlock Holmes (New Compton): lo scrittore era un medico, come pure il suo, spesso, sprovveduto, amico Watson. Scrittore e clinico indagavano "leggendo" i segni che, spesso, al profano appaiono inutili o, comunque, non degni di considerazione.
L'arte dei segni "leggendo" il paziente: è la semeiotica medica che osserva quei piccoli particolari, oggettivi e soggettivi, che spesso possono segnalare che qualcosa non va e far sorgere il sospetto, nel medico attento, della presenza di una patologia. A questo punto, entrano in scena, per la conferma o il chiarimento di un dubbio, gli esami strumentali che non vanno assolutamente demonizzati ma neppure, come oggi avviene, messi sul piedistallo dell'infallibilità. C'è il rischio, purtroppo reale, che la semeiotica medica, quella che si basa su anamnesi ed esame obiettivo, possa frantumarsi definitivamente in semeiotica strumentale, radiologica, di laboratorio e funzionale. L'escalation degli accertamenti diagnostici. Troppi, in un anno, in Italia si fanno più di un miliardo e 350 mila esami di laboratorio, in pratica 22,70 per ogni cittadino, un rapido conto: due ogni mese. Talvolta inappropriati, lo dicono i radiologi: uno su tre è inutile. Con buona pace dell'"occhio clinico".
Leggendo, con l'ansia e la curiosità del paziente ma anche con lo spirito critico del giornalista, questo profondo e documentato studio – gli Autori sono undici qualificati esperti coordinati dal dottor Osvaldo Sponzilli che firma anche ben otto dei saggi – mi sono venuti in mente medici che hanno "letto" i segni, i miei. Il primo, un maestro dell'omeopatia, il dottor Antonio Negro. "Ti vedo sudato Luciano, ma non è estate". E poi: "Come vanno l'appetito, anche quello sessuale, il lavoro , le abitudini voluttuarie? Me ne andai titubante, non mi sembrava corretto che un medico prescrivesse una terapia senza un esame. Mi feci visitare da un "luminare". La diagnosi dopo un mese di accertamenti: uguale a quella del dottor Negro, solo che avevo perduto tempo prezioso per la mia patologia.
Un mattino a Seul, una stanza bassa vicino al mercato delle erbe. Scavati nella pietra come fregi di un bassorilievo, immersi nella penombra, scorgo un vecchio e una donna. Un uomo in camice bianco li invita in una stanza. Dopo un'ora tocca a me. Mi accoglie con le mani in preghiera, offre un tè. Racconto, a cenni, la mia vita da sano e da malato, mentre il medico guarda il viso, il colore degli occhi, dei capelli, delle mani e della lingua. I polpastrelli freddi sulla pelle spingono, toccano, sfiorano. Spiega che quello che batte sotto il mio orologio non è l'unico polso dell'organismo, ce ne sono tanti, dalle tempie alle caviglie. Il loro ritmo fa la spia. "Ecco le sue erbe, guarirà". "Quando devo?". "Nulla". Si pagano solo le erbe, una manciata di koltamch'o che dà tono a chi si sente depresso. Sono guarito. L'arte dei segni al capezzale del paziente quella descritta nel libro.
Un'arte che molti medici hanno dimenticato o forse non hanno mai appreso. Come quella – mi dà lo spunto il dottor Claudio Cartoni in quel monumento dell'informazione garantita che è la Treccani – rappresentata dalla medicina narrativa, il dialogo fra medico e paziente. La malattia raccontata dal primo segno, infilata nel disagio personale della famiglia, muta o dolorosa fino alla disperazione. Narrazione e linguaggio. Quasi assente la prima, spesso incomprensibile il secondo. Immagino lo stupore del paziente quando si sente dire che la sua è una remissione molecolare o ri-stadiazione, addirittura, azione di debulking.
A ricordare l'arte dei segni ci pensa Osvaldo Sponzilli, medico attento, preciso, riflessivo, comprensivo, osservatore del paziente. Anche amico. E, dopo aver letto il libro, aggiungerei saggio ed equilibrato perché ci vogliono saggezza ed equilibrio nello scegliere e coordinare dieci Autori, in un discorso corale, uniforme, senza mai perdere il filo conduttore. E, soprattutto, il fine ultimo: rilanciare nella professione medica la semeiotica, estrarla da sotto la coltre, spesso soffocante, della tecnologia che lentamente ha scavalcato l'arte dell'osservazione, troppo presto liquidata come "Medicina del passato", favorendo la "Medicina dell'ultra specialità". Strada facendo, "si è perduta l'anima della Medicina", dice Sponzilli. Si è perduto l'Uomo nella sua interezza. La Medicina non lo studia più come entità unica, quasi lo seziona, assegnando le varie parti a singoli specialisti, frazionando così le competenze basate solo su quanto offre il progresso delle Ricerche. Il domani già oggi, il passato è alle spalle. Si dimenticano le parole di Kant: "Non vi è alcun dubbio, la nostra conoscenza comincia dall'esperienza".
L'Uomo nella sua interezza lo ritroviamo nelle medicine complementari, da sempre unite da quella che può essere definita la sintesi della missione: "Un uomo non è ammalato perché ha una malattia, ma ha una malattia perché è ammalato". Giungiamo così alla grande novità del libro. Osvaldo Sponzilli, non senza fatica – e in questo, aiutato da un Editore intelligente e moderno – ha coinvolto i dieci esperti in un discorso corale sull'aspetto semeiologico di varie discipline che, scrive il Coordinatore, "utilizzano varie forme di semeiotica, a volte molto complesse, che si possono integrare perfettamente nella semeiotica medica classica. Bilanciare l'approccio olistico proprio delle medicine complementari con la clinica tecnologica. Dalla loro integrazione può rinascere una forma di medicina più umana e globale". Rinascere, scrive Sponzilli, perché questa Medicina è sempre esistita. Ne nasce un viaggio affascinante fra Iridologia, Omeopatia, Osteopatia, Medicina Tradizionale Cinese – solo alcuni esempi – che incuriosisce scoprendo un mondo senza provette e raggi X.
Solo apparentemente questo lavoro è stato pensato e scritto per chi cura la salute. Certamente, un'eccezionale occasione di consultazione per il paziente che si vuol conoscere, da sano e da malato perché il linguaggio è accessibile. Si rivelerà utile anche a chi, nella stanza dei bottoni, gestisce la Salute, fatta di azioni accorte ma anche di sprechi; a quanti hanno il delicato compito di modellare i medici del domani; a coloro che disegnano le strategie della Sanità. Non so se Osvaldo Sponzilli, nell'ideare l'opera, ci ha pensato, ma un volume sull'applicazione corretta della semeiotica medica, in sintesi la riflessione, potrebbe anche accrescere lo spirito critico del medico, evitandogli di prendere abbagli. Viene in mente Cartesio che si domandava cosa fosse l'errore. E si rispondeva: "Consiste nel fatto che non sembra mai essere tale". E si torna, inesorabilmente, all'"occhio clinico". Italo Calvino non era medico ma sembra che si rivolga a un camice bianco quando scrive: "Chi ha occhio trova quel che cerca, anche a occhi chiusi".
Quando ho avuto per le mani il testo di Semeiotica in una delle bozze quasi definitive, sfogliarne le pagine mi ha evocato una sensazione del tutto particolare. È stato come tornare indietro nel tempo, ai tempi in cui la medicina era veramente basata sui segni e assai poco sugli esami o sulla diagnostica strumentale. Una vera emozione!
La medicina di oggi è fatta di molte specializzazioni, certe volte di subspecializzazioni! Una miriade di sfaccettature e di frammentazioni che rendono certamente più dettagliata la ricerca della causa di malattia ma che allontanano incredibilmente il medico dal malato. Il malato non è più visto nel suo insieme ma sempre più nel dettaglio, nel particolare e si perde inesorabilmente l'identità del "caso clinico".
Questa tipologia di medicina, sia pur moderna e necessaria, credo che allontani il medico dal malato e faccia perdere il contatto tra il sintomo e la logica che noi medici dovremmo usare per arrivare a capire, ad escludere, a definire, e infine a diagnosticare.
La mia preparazione di medico specialista in Endocrinologia e poi in Ginecologia e Ostetricia nulla potrebbe fare se non avessi ancora molto salda dentro me la cultura da medico, anzi da medico generico, da "dottore" che prima visita e interpreta i segni clinici e poi ragiona da specialista.
L'arte medica è una interpretazione logica di sintomi e di dettagli clinici, magari aiutati da esami di laboratorio o strumentali che danno indicazioni per arrivare a formulare una diagnosi o orientano verso un limitato numero di possibili diagnosi.
L'interpretazione dei segni clinici, la loro ricerca e la loro integrazione con quanto il malato ci dice o che noi troviamo visitandolo è l'arte della Semeiotica Medica, quell'arte medica che di fatto è il primo strumento del medico clinico, da sempre, ancora oggi.
Un testo di semeiotica di questo tipo così come il Dr. Sponzilli lo ha pensato, scritto e curato nei minimi dettagli dai vari autori, rappresenta un momento di integrazione tra la sua esperienza di grande clinico e l'abilità di sapere insegnare e trasmettere agli altri le sue abilità, proprio perché tutti ne traggano beneficio, imparando e poi adottando i suoi modi come naturali mezzi di logica clinica per arrivare a capire e poi curare.
È questo un testo di grande utilità formativa, uno di quelli che dovrebbero essere sempre sullo scaffale delle nostre librerie, nei nostri studi, pronto a essere sfogliato, pronto a elucidare e chiarire dubbi o incertezze nella interpretazione clinica.
Dobbiamo sempre ricordare che prima di essere specialisti siamo dei medici, medici generici abilitati alla professione e come tali abili a visitare, interpretare e diagnosticare con l'uso delle nostre mani e della nostra cultura medica. Sapere e conoscere la semiotica altro non vuol dire che essere in grado di fare il medico, di farlo con coscienza critica e logica e un testo come questo può solo implementare e migliorare le abilità del medico che è dentro di noi per farci fare la professione più bella del mondo in modo sempre migliore.
Consegna veloce e libro molto interessante e ben fatto, è difficile affrontare argomenti diversi in un medesimo libro senza essere risultare superficiali, ma in quest'opera gli autori ci sono riusciti in pieno!!!
Scritto da Isabella il 07/04/2022
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