In un linguaggio semplice, ma corretto e comprensibilissimo anche ai Lettori meno informati sull'AIDS, l'Autore fa il punto su questa patologia in modo rigoroso ed estremamente scientifico astenendosi sistematicamente dall'esprimere opinioni personali e documentando, con oltre 400 riferimenti bibliografici, ogni affermazione.
Il quadro che ne emerge è a dir poco sconvolgente:
• nel 1983 Luc Montagnier pubblica sulla Rivista Science la scoperta del virus HIV e già l'anno dopo si inizia a parlare di un possibile vaccino;
• da allora sono passati più di trent'anni e sono centinaia di migliaia gli studi scientifici sull'AIDS che però, ad oggi, non hanno apportato alcun rilevante progresso nella diagnosi e nella cura di questa malattia;
• in più di trent'anni sono stati investiti miliardi di dollari nella ricerca della terapia farmacologica e della profilassi vaccinale;
• i documenti ufficiali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità affermano chiaramente che i farmaci antiretrovirali finora disponibili non possono guarire l'AIDS, ma servono solo a migliorare i sintomi;
• sono decine di milioni gli individui malati (specie nell'Africa Subsahariana) sui quali si sperimentano farmaci e vaccini dimenticando che povertà, scarsa igiene, emarginazione e denutrizione sono le cause principali dell'AIDS e di molte altre malattie endemiche di quelle aree povere del mondo;
• sembra assurdo, ma non esiste alcuna prova scientifica che l'HIV causi l'AIDS, mentre ci sono innumerevoli documenti scientifici e prove che l'AIDS è un'immunodeficienza che trarrebbe giovamento da trattamenti immunostimolanti, una corretta igiene di vita e una adeguata alimentazione, ma nessuno osa intraprendere queste vie curative.
Il sospetto è che l'AIDS sia diventato anche un business di dimensioni cosmiche e che sia pertanto difficilissimo riappropriarsi del buon senso e tornare ad affrontare tutte le sfide poste da questa malattia con ragionevolezza e pragmatismo.
INDICE:
Presentazione di Giovanni Grasso
Presentazione di Marco Columbro
Prologo
Premessa per il Lettore
Segni e sintomi
Trasmissione
Fattori di rischio
Diagnosi
Quando fare il test e richiedere una consulenza specialistica
Prevenzione
Terapia
CAPITOLO 1 - Virus inventati, false malattie e frodi scientifiche: a chi credere?
Bibliografia
CAPITOLO 2 - A proposito di credibilità: ecco come tutto iniziò un lontano giorno di maggio di più di trent'anni fa
Bibliografia
CAPITOLO 3 - Il vaccino contro l'AIDS e la ‘Fabbrica di San Pietro'
Bibliografia
CAPITOLO 4 - Vaccino anti- AIDS: il vaccino del futuro (nel senso che non avrà mai un presente!)
Bibliografia
CAPITOLO 5 - Germi buoni e germi cattivi
Bibliografia
CAPITOLO 6 - Intestino e AIDS: l'uovo e la gallina (... e il difficile mestiere dello scienziato!)
Bibliografia
CAPITOLO 7 - Delle cause e degli effetti: il punto di vista dello scopritore del virus HIV
Bibliografia
CAPITOLO 8 - HIV e AIDS: cosa c'è di vero? Chiedetelo a Henry Bauer
Bibliografia
CAPITOLO 9 - Del principio di autorità ... e di cosa ne è della scienza nella ricerca sull'AIDS
Bibliografia
CAPITOLO 10 - Primum non nocere: il mercato dei farmaci antiretrovirali e gli scopi “alti e nobili” dell'industria dei farmaci
Bibliografia
CAPITOLO 11 - Stress ossidativo, antiossidanti, dieta e nuove prospettive terapeutiche nell'AIDS
Bibliografia
Epilogo
Indice
A metà degli anni ‘90, terrorizzati dai Media che strombazzavano quotidianamente l'avvento della “peste del XX secolo” chiamata AIDS, io ero uno dei personaggi di punta di Canale 5.
Ricordo che una mattina la Direzione della Rete invitò tutti i personaggi di allora ad una riunione con un funzionario del Ministero della Sanità venuto appositamente da Roma. Il tema dell'incontro era fare degli spot televisivi gratuiti da mandare in onda sulle Reti Fininvest (così si chiamava allora l'attuale Mediaset) allo scopo di non demonizzare né emarginare i sieropositivi terminando lo spot con la frase: “Tenete sempre questo con voi, perché vi salverà la vita”. La miracolosa panacea era niente di meno che il preservativo! Io rimasi basito di fronte a tanta pochezza di idee, per non dire stupidità; un emerito ... “funzionario” del Ministero della Sanità era stato mandato a Milano per dirci tali idiozie? Io mi sentii trattato come un cretino, come una scimmia priva del pur minimo discernimento che doveva eseguire gli ordini dementi provenienti da un enclave di dementi di Roma.
Già dagli anni '70 io mi occupavo di Medicina Non Convenzionale e a metà degli anni ‘90 avevo già letto libri che trattavano in modo “eretico” il tema dell'AIDS. Pertanto, mi permisi di far notare che il preservativo poco contava se la partner fosse stata affetta da parodontite, ad esempio, perché il sanguinamento delle gengive mi avrebbe infettato comunque, a meno che, dissi ironicamente guardandolo negli occhi, qualcuno non lo usi anche in testa ... e aggiunsi che Claude Bernard, fisiologo francese e definito “uno dei più grandi fra tutti gli uomini di Scienza”, diceva: “Non è il virus che conta, ma il terreno”. Quindi replicai che, sull'onda anche di questa affermazione autorevole, “sarebbe stato meglio dare dei consigli su come rinforzare il proprio sistema immunitario con un stile di vita più sano e appropriato e poi se vuoi anche il preservativo, ma evitando consigli inutili oltre che inefficaci. Uno spot così impostato avrebbe giovato solo all'industria dei preservativi”.
La risposta fu che io scherzavo su un tema estremamente serio e in più non avevo le credenziali per consigliare proprio un bel niente, poiché non era per niente ‘scientifico' che lo stile di vita migliorasse il nostro sistema immunitario. A quel punto non ci vidi più; si lo ammetto sono un toscano molto incandescente e quindi me ne andai dicendo che io non mi sarei prestato a divulgare tali idiozie. Fui così l'unico personaggio di Canale 5 a non fare quegli insulsi spot televisivi.
Però quegli spot televisivi raggiunsero lo scopo che si erano prefissi i Signori di Roma: le aziende di preservativi, come previsto, aumentarono il loro fatturato in modo esponenziale come mai avevano visto prima.
Ho voluto ricordare questo educativo aneddoto perché è assolutamente in linea con tutte le idiozie e le falsità, propinate come “scientifiche” dall'establishment medico che l'amico e Ricercatore Domenico Mastrangelo ha denunciato nel suo prezioso libro. Sì, ho usato di proposito l'aggettivo ‘prezioso', perché Domenico è un personaggio che ama troppo la verità per tacerla, soprattutto quando questa grida vendetta ad ogni angolo di strada.
La sua opera instancabile come medico, ma soprattutto come Ricercatore Scientifico e della Verità, è assolutamente preziosa e impagabile. Essa ci rende tutti quanti più consapevoli, data la nostra ignoranza in materia, del pericolo di credulità in cui spesso cadiamo ogni volta i Media ci propinano notizie allarmanti sulla salute pubblica oppure quando si deve ricorrere alle cure di un medico. Come ci ricorda l'Autore, Vero Medico non è colui che cura la malattia, bensì colui che cura l'uomo dalla malattia. Pensateci bene: c'è una grande differenza.
Questo libro si legge come una storia avvincente, quasi come un giallo, perché ci narra una delle più plateali e vergognose frodi scientifiche perpetrate ai danni dei cittadini, malati o non malati, di tutto il mondo. Senza pedanteria e senza nascondersi dietro paroloni scientifici, l'Autore conduce il Lettore per mano con lucidità e chiarezza in una avvincente storia quasi da fiction che ci narra, ahimè, la misera storia sull'AIDS. Ma soprattutto (ed è qui che si distingue da altri testi che parlano dello stesso argomento), il leitmotiv di questo libro è: qual é la credibilità della Scienza e della Medicina odierne?
Certo alla fine del libro si è a dir poco irritati o in grande collera con il mondo per come un certo potere pseudo-scientifico con la complicità dei Media e dell'Industria Farmaceutica manipolino la nostra vita (salute) e la nostra mente (discernimento) con falsità e idiozie vendute per verità scientifiche.
Come ci si salva da tutto questo? Per me c'è una sola strada, non è nuova e l'hanno già percorsa grandi menti e Spiriti Liberi che hanno pagato con la loro vita l'aver fatto questa scelta. Oggi, forse, non si arriva ad uccidere, ma si usa un'arma più subdola: il discredito. Con la complicità dei Media si costruiscono false prove (il Lettore troverà ampi esempi durante la lettura di quest'Opera) e il gioco è fatto: il tale personaggio è sputtanato a vita, per dirla in latino. Come leggerete, è purtroppo la fine che hanno fatto fare ad un grande scienziato come Peter Duesberg.
Qual è dunque questa strada che richiede il massimo impegno e la massima consapevolezza? È l'Eresia, cioè l'unica salvezza che io conosca come valido strumento di difesa contro un Potere infìdo e malevolo. L'Autore, come me, appartiene di fatto alla Nobile schiera della corrente che io chiamo corrente socio-culturale dell'Ereticismo (prima o poi costituirò un'Associazione: eretici di tutta Italia unitevi!) ovvero di coloro che nella loro vita professano l'Eresia come principio che illumina il cuore e la mente e che protegge dalle falsità divulgate da qualsivoglia Potere costituito, il cui unico fine è la realizzazione di una società di sonnambuli, di rincretiniti mentali. Come sapete, nella Filosofia Eretica, abbiamo degli ottimi Capiscuola, tra cui spicca la fulgida figura di un grande Maestro di Saggezza: Giordano Bruno. Ma cosa significa esattamente ‘Eresia', così strenuamente combattuta in passato? ‘Eresia' deriva dal greco α ρεσις, haìresis è derivato a sua volta dal verbo α ρέω (hairèō, ‘afferrare', ‘prendere', ma anche ‘scegliere').
Quindi, molte menti eccelse in passato sono state spente o soffocate dall'Inquisizione solo perchè avevano fatto una scelta diversa da quella vigente. Sì, proprio così, cari amici, la cosa più ovvia, comune e quotidiana che fa un uomo di media intelligenza ogni istante della sua vita è scegliere: un abito, un amico, un cibo, un pensiero ... e no, un pensiero no! Questo è troppo! Questo libro, come quello precedentemente scritto dallo stesso Autore, grazie al cielo è un libro Eretico che illuminerà i vostri cuori e le vostre menti. Il mio consiglio accorato allora è di farlo diventare un virus epidemico: divulgatelo! Sarà il più prezioso regalo che potrete fare ad un amico o parente. Non c'è cosa peggiore per il Potere stolto e tiranno che creare Luce, Consapevolezza. Quando raggiungeremo nel mondo (e siamo sulla buona strada anche se può sembrare il contrario), un numero critico di persone ‘eretiche' o ‘illuminate', la Luce farà scomparire l'oscurità, sarà allora che sorgerà una nuova Era di Pace e di Conoscenza. Lo affermano le profezie di qualunque religione, ... almeno su questo sono d'accordo.
Grazie a te, Domenico, per il prezioso contributo di Luce che porti in questo mondo.
Marco Columbro
Marco Columbro ha lavorato 22 anni per la rete televisiva Canale 5 fino al 2001 per poi riprendere a fare teatro. E' anche Autore di un libro sull' Alimentazione scritto insieme al Dr. Attilio Speciani, dal titolo Mangiamoci su (Ed. Mondadori).
L'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) fu identificato nel 1981 e tre anni dopo, nell'aprile del 1984, con una conferenza stampa convocata dal Ministro della Sanità americano e dal ricercatore Robert Gallo, fu dato l'annuncio che l'agente responsabile della cosiddetta “peste” del XX secolo è un virus. Annuncio del tutto irrituale, poiché non esisteva un solo articolo scientifico su riviste specializzate che confermasse la teoria virale. Eppure, il “virus dell'AIDS” diventò subito un dogma che orientò Istituzioni, Governi, Fondazioni, Riviste scientifiche, finanziamenti, ricercatori, industria farmaceutica, giornalisti, potenti lobbies, opinione pubblica in una guerra (fallimentare ancora oggi) all'insegna di un'ipotesi, mai dimostrata scientificamente, secondo la quale è l'HIV (il Virus dell'Immunodeficienza Umana) a provocare l'AIDS.
Nella stessa suddetta conferenza stampa, Robert Gallo promise, con tanta presunzione e sicurezza, che entro due anni sarebbe stato disponibile un vaccino in grado di bloccare l'epidemia di AIDS. Sono passati trentacinque anni da allora e un vaccino efficace non esiste ancora. Esiste, però, “una chiara e definita possibilità che al vaccino non si arrivi mai!”. Lo afferma, negli Stati Uniti, la massima autorità sull'argomento: il direttore dell'Istituto Nazionale delle Malattie Allergiche e Infettive, Anthony Fauci.
La definizione di AIDS è stata più volte rivista, spesso in modo artificioso e politico, con l'intento di far aumentare i casi di AIDS e creare l'illusione del diffondersi dell'epidemia. L'AIDS, che non è un'unica malattia, ma una sindrome, comprende – secondo il Centro americano per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie – più di trenta patologie diverse. Di conseguenza, una polmonite in un paziente che presenta anticorpi anti-HIV viene riclassificata come AIDS, mentre, in assenza di anticorpi anti-HIV, è diagnosticata come una normale polmonite infettiva. Lo stesso per altre malattie come tubercolosi, demenza, leucemia, candidiasi, cancro.
Scriveva nel 1996 Kary B. Mullis (premio Nobel per la Chimica nel 1993) nella sua prefazione al libro di Peter H. Duesberg (Inventing the AIDS virus): “Entrambi sappiamo con certezza che cosa non provoca l'AIDS; (...) non esistono prove scientifiche che dimostrino che l'AIDS sia una malattia causata dall'HIV”. E aggiungeva: “Non siamo riusciti a scoprire perché mai i medici prescrivano un farmaco tossico chiamato AZT (Zidovudina) a persone che non presentano altri disturbi se non la presenza di anticorpi anti-HIV nel loro sangue”, che, com'è noto, indica un'inattivazione permanente del virus. A tal proposito, undici anni dopo, nel 2009, anche Luc Montagnier (premio Nobel per la Medicina nel 2008) dirà la sua: “Possiamo essere esposti all'HIV molte volte senza essere infettati cronicamente. Il nostro sistema immunitario, se è efficiente, può eliminare il virus in poche settimane”.
Se l'HIV provoca l'AIDS, come si spiegano tutti quei pazienti con una diagnosi clinica di AIDS che non presentano l'HIV? Albert Sabin (che sviluppò il vaccino contro la poliomielite), nel 1987, nel corso di una conferenza pubblica, disse la sua in modo abbastanza duro. Riferendosi alla paventata diffusione dell'AIDS alla popolazione generale affermò: “Sono allibito davanti a queste reazioni isteriche: è pazzia pura. Si fanno affermazioni irresponsabili senza alcun fondamento scientifico. La presenza del virus in sé e per sé non vuol dire nulla e i virologi sanno che la quantità conta, eccome se conta. Questo significa che, essendo l'HIV estremamente raro nei malati di AIDS, la sua trasmissione da individuo a individuo dovrebbe essere molto difficile. Alla base delle attuali campagne e misure sanitarie c'è il concetto che chiunque risulti sieropositivo deve essere considerato fonte di contagio, eppure non ci sono prove per dirlo. Fino ad oggi tutta questa fantastica conoscenza della biologia molecolare dell'HIV non ci sta aiutando granché”.
Nel 1998 fu pubblicata l'edizione italiana del libro di Duesberg (AIDS. Il virus inventato), che ebbe un notevole successo anche nel nostro Paese. Oltre a ribadire che l'AIDS non è contagioso, Duesberg fornì in poche righe una descrizione precisa ed efficace (valida ancora oggi) del clima di quegli anni e dei guasti provocati dall'insensato atteggiamento, favorevole alla teoria virale, dell'establishment: “Morti tragiche, spreco di tempo e di denaro, un dibattito pubblico isterico su un virus innocuo: ecco quali sono i frutti nati da un ambiente scientifico cresciuto a dismisura e ormai troppo vasto per produrre vera Scienza. La ricerca del sapere è stata soppiantata dal carrierismo, dalla sicurezza del posto di lavoro, dalle sovvenzioni, dai benefici finanziari e dal prestigio. Ma il mostro che ne risulta è doppiamente colpevole, perché distrugge o emargina quei pochi scienziati che osano formulare interrogativi”.
La competenza e l'autorevolezza (proprio in Virologia) di Duesberg, l'ampia e convincente documentazione a sostegno delle sue posizioni (l'HIV non provoca l'AIDS, l'AIDS non si trasmette per via sessuale, l'AZT peggiora l'AIDS), le evidenti falsità sull'HIV sostenute dall'establishment scientifico internazionale, il fallimento della messa a punto di un vaccino contro l'AIDS, l'inesistenza di una cura per l'infezione da HIV, il dissenso in crescita tra la Comunità Scientifica ... alla fine degli anni '90 facevano prevedere un declino certo, entro pochi anni, dell'ipotesi virale dell'AIDS.
Purtroppo così non è stato, come dimostra il libro di Domenico Mastrangelo, che esce giusto vent'anni dopo l'edizione inglese del libro di Duesberg, colmando un'evidente lacuna sull'argomento. Quello di Mastrangelo è un libro agile (si legge tutto d'un fiato), chiaro, aggiornato (con i riferimenti bibliografici alla fine di ogni capitolo), rivolto, nelle intenzioni dell'Autore, “a tutti coloro che nella vita si occupano di altro”, che sono invitati, servendosi di logica, buon senso e dei riferimenti scientifici internazionali citati, ad analizzare i fatti documentati riguardanti l'interrogativo di fondo: È DAVVERO L'HIV A PROVOCARE L'AIDS?
Ed è proprio questo il punto! Quel che, giustamente, Mastrangelo suggerisce al Lettore comune – analizzare i fatti, servendosi di logica, buon senso e riferimenti bibliografici per farsi un'idea in piena libertà – la Scienza Ufficiale non l'ha mai imposto ai numerosi studiosi dell'AIDS e alle Riviste scientifiche specializzate. Sintomatico il punto di vista di Harvey Bialy, della rivista Bio/Technology, che nel 1992 dichiarò al Sunday Times of London: “Che tipo di Scienza è quella che continua a dare il cervello all'ammasso e che concede alla teoria virale dell'AIDS tutta la fiducia e tutto il denaro stanziato per la ricerca? La risposta che continua a venirmi in mente è che non ha niente a che vedere con la Scienza: le ragioni sono tutte non scientifiche”. Del resto, come non restare sbalorditi se, come ci racconta Mastrangelo, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nell'ottobre 2013 ha presentato il suo “fact sheet” in tema di HIV/AIDS, che contiene notizie importanti sulla sindrome – sintomi, trasmissione, diagnosi, fattori di rischio, test, prevenzione, terapia –, senza citare un solo riferimento bibliografico a sostegno dei fatti riportati!
È comprensibile, perciò, quello che, ventitré anni dopo le dichiarazioni di Harvey Bialy, Mastrangelo scrive sulla “peste del XX” secolo, che alcuni considerano l'ennesima «bufala» prodotta da una Scienza malata di ignoranza, supponenza, presunzione, arroganza, corruzione e malaffare. Non sorprenda la durezza del giudizio per la ricerca sull'AIDS!
Già nel 1979, il grande biochimico e padre della biologia molecolare, Erwin Chargaff, aveva scritto che “le Facoltà di Medicina negli Stati Uniti sono controllate da un tipo particolarmente virulento di operatori scientifici e una parte di ciò che ora viene spacciata come ‘ricerca biomedica' rientra negli annali della criminalità. Fabbricanti di dogmi e speculatori di assiomi si affollano intorno al tavolo dei doni, dove si distribuiscono le sovvenzioni per le ricerche, e le Riviste specializzate traboccano di nuovi fatti concreti rastrellati un po' dappertutto, ma per lo più questi fatti, prodotti in fretta e furia, non reggono a lungo, spariscono con il vento, che a sua volta ne raduna ancora un bel mucchio”.
Aveva ragione Chargaff quando descriveva la situazione dei suoi tempi! E cosa avrebbe detto, oggi, con riferimento agli operatori scientifici che, adorando il dogma del virus dell'AIDS, fanno ricerca sulla cosiddetta “peste” del XX e XXI secolo? E perché la “bufala” dell'HIV che provocherebbe l'AIDS dura da trentatré anni? Lo si capirà leggendo anche questo libro.
Giovanni Grasso
Giovanni Grasso, Professore Ordinario di Anatomia Umana presso l'Università degli Studi di Siena, è stato direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche (dal 2006 al 2012) e membro del Consiglio d'Amministrazione dell'Ateneo senese (dal 1995 al 2000). Dal 2006 cura il blog “il senso della misura”, un foglio d'informazione e dibattito universitario aperto al contributo di tutti. Il nome del ‘foglio' è suggerito dall'osservazione, nella Comunità universitaria, dei comportamenti di alcuni membri rivolti alla cura esasperata dell'immagine e non ai risultati e allo studio.
Pagine: 240, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Salus Infirmorum, Prezzo 15,00 €
Pagine: 448, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Macro Edizioni, Prezzo 10,80 €
Pagine: 450, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Giovanni Fioriti Editore, Prezzo 28,00 €
Pagine: 104, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Aboca, Prezzo 14,00 €
Testo scientifico ma comprensibile da tutti. Fantastico!!!!
Scritto da giorgio il 02/02/2022
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