La sospensione degli psicofarmaci

Un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie

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La sospensione degli psicofarmaci  Peter R. Breggin   Giovanni Fioriti Editore
  • 28,00



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La regolare assunzione di  psicofarmaci è e stremamente pericolosa e sono ancora più pericolose le variazioni di dosaggio, comprese la riduzione e la sospensione di tali farmaci.

Questo libro ha lo scopo di fornire informazioni cliniche e di ricerca aggiornate su quando e come ridurre o sospendere gli psicofarmaci. Descrive un approccio multidisciplinare centrato sulla persona concepito come una guida.

Il team comprende prescrittori (psichiatri e altri specialisti, medici) e  terapeuti (psichiatri, assistenti sociali, psicologi, counselor, terapeuti di coppia e familiari, professionisti della terapia occupazionale e ricreativa, infermieri e altri).

Il team è concepito per includere anche il paziente, la sua famiglia e altri soggetti che svolgono un ruolo significativo per il paziente stesso. Questa guida inizia passando in rassegna gli effetti avversi che possono richiedere la riduzione o la sospensione dello psicofarmaco.

Passa poi a discutere gli effetti' dovuti alla mancata assunzione di questi farmaci per far familiarizzare i medici, i pazienti e le famiglie con questi problemi.


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La sospensione degli psicofarmaci
Un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie

Peter R. Breggin



torna suPremessa

Mi sono sentita onorata quando mi è stato chiesto di scrivere la premessa per il nuovo libro del dr. Peter Breggin: La sospensione degli psicofarmaci: un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie. Il dr. Breggin è stato il mio primo eroe quando nel 1994 ho letto il suo libro Toxic Psychiatry, che tratta dei pericolosi effetti fisiologici ed emotivi dovuti alla prescrizione degli psicofarmaci e le questioni etiche associate al complesso psico-farmaceutico che coinvolgono in particolare i pazienti vulnerabili come i bambini, le donne e i senzatetto. Il lavoro di Breggin ha avuto un profondo impatto sulla mia pratica e il mio insegnamento quando ho iniziato la mia pratica privata part-time come psicoanalista e prescrittore, da insegnante a tempo pieno e direttrice di un corso di laurea per preparare infermieri psichiatrici specializzati alla pratica. Toxic Psychiatry è diventato una lettura obbligatoria per i miei studenti praticanti di infermieristica psichiatrica.

Da allora Breggin ha introdotto diversi nuovi termini nell'attuale lessico, tra i quali l'effetto incantesimo del farmaco (medication spellbinding, anosognosia dell'intossicazione). Questo termine si riferisce alla convinzione delle persone che fanno uso di psicofarmaci che queste sostanze neurotossiche effettivamente li facciano stare meglio, quando in realtà la falsa euforia e il finto senso di sollievo dall'ansia o dalla disforia sono una disabilità indotta dai farmaci iatrogeni. Il malfunzionamento cerebrale cronico che risulta dall'esposizione a lungo termine ai farmaci psichiatrici è citato come la causa più importante dell'attuale epidemia crescente di disabilità psichiatrica. Il termine “anosognosia dell'intossicazione” indica l'incapacità della persona di riconoscere la propria intossicazione farmacologica, che la può anche portare a sentirsi meglio temporaneamente. I farmaci in sostanza producono una lobotomia chimica: la persona non ha un reale accesso ai suoi sentimenti e quindi non sa quello che prova.

La sospensione degli psicofarmaci fornisce la risposta a Toxic Psychiatry. Breggin non solo presenta prove convincenti sui pericoli dell'uso a lungo termine degli psicofarmaci, ma fornisce anche una soluzione delineando un programma dettagliato e compassionevole per aiutare il paziente a sospendere queste sostanze tossiche. Questo libro di Breggin è una boccata d'aria fresca nel paradigma biologico dominante nella psichiatria. Gli incentivi monetari da parte delle aziende farmaceutiche assieme alle linee guida per la pratica dell'assistenza sanitaria hanno contribuito a decretare gli psicofarmaci come la soluzione ai problemi di salute mentale. I libri di testo di farmacologia si concentrano sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica e offrono pochi suggerimenti su come interrompere la somministrazione dei farmaci, se non quello di titolare e/o passare a un nuovo psicofarmaco per compensare l'astinenza. Ci sono poche, se non nessuna, risorse o procedure che guidino il prescrittore nel sospendere psicofarmaci ai pazienti in modo sano e sicuro.
L'approccio collaborativo centrato sulla persona di Breggin è olistico e orientato al contesto, in contrasto con l'attuale approccio biomedico riduzionista orientato ai sintomi e basato su un metodo descrittivo di conoscenze specialistiche che tratta gli individui come membri di un gruppo diagnostico. I gruppi diagnostici ci dicono poco della persona seduta di fronte a noi. Chi pratica l'approccio biomedico potrebbe diagnosticare la persona che cerca aiuto come “un maschio di 22 anni affetto da schizofrenia”, mentre chi pratica un approccio olistico valuterebbe la stessa persona come “un giovane che si isola dai suoi coetanei, vive con i suoi genitori e sente delle voci che lo insultano e lo terrorizzano”: il secondo rispetta l'unicità e la complessità della persona, mentre il primo non ci dice nulla di quell'individuo.

I medici prescriventi che desiderano praticare l'approccio olistico e sono desiderosi di conoscere il paziente sono spesso ostacolati dalla realtà nei contesti clinici odierni. C'è poco tempo per sviluppare un rapporto terapeutico, per ascoltare la storia e per capire il contesto in cui vivono i pazienti, quando si programma di visitare un paziente ogni 15 minuti. Il prescrittore è emarginato al ruolo di manipolatore (di sostanze neurochimiche dei siti recettoriali) mentre il terapeuta, quando coinvolto, è relegato al ruolo di esecutore (per garantire la compliance del paziente). Questo approccio lascia frustrati sia il prescrittore che il terapeuta e sovverte spesso il giudizio clinico e il buon senso. Questo libro di Breggin riafferma il primato della relazione e presenta un approccio al trattamento centrato sulla persona e orientato alla relazione empatica, che prevede la collaborazione tra il prescrittore, il terapeuta, il paziente e la famiglia o le sue persone vicine.

Forse l'approccio di Breggin preannuncia uno spostamento verso un nuovo paradigma di speranza per l'assistenza alla salute mentale, in linea con le recenti ricerche sul cervello. Gli studi di neuroimaging dissolvono la dicotomia tra la psicoterapia per il trattamento dei disturbi psichici e la prescrizione dei farmaci per i disturbi con base biologica. Si è osservato che sia la psicoterapia sia i farmaci modificano la funzione e la struttura del cervello. Questi studi sugli esiti terapeutici, assieme alla ricerca epigenetica sul ruolo cruciale dell'esperienza nel determinare l'espressione genetica, sfidano il pensiero riduzionista semplicistico e presentano prove convincenti che dimostrano che è l'esperienza soggettiva di ciascuno di noi ad agire sul cervello.

La sospensione degli psicofarmaci: un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie di Peter Breggin è un'aggiunta tempestiva ed estremamente importante alla letteratura psicofarmacologica. Questo libro è indispensabile e dovrebbe essere letto da tutti gli psichiatri, gli psicologi, gli infermieri, i terapeuti, i pazienti e i loro cari. Contrariamente all'attuale modello di trattamento in cui il terapeuta non svolge quasi nessun ruolo nella gestione dei farmaci, qui il ruolo del terapeuta è fondamentale per il successo della sospensione dei farmaci nei pazienti psichiatrici. Nell'approccio collaborativo e centrato sulla relazione, il potere passa dalle decisioni del medico prescrittore al rispetto per i desideri del paziente. Questo manuale è una lettura obbligatoria per ogni prescrittore e trasformerà il suo modo di praticare per sempre.

Kathleen Wheeler, PhD,
Professore presso la Fairfield University Scuola di infermieristica Fairfield, Connecticut


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