Pronto soccorso per cane e gatto

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Pronto soccorso per cane e gatto  Michela Pettorali   Sonda Edizioni
  • 13,30 invece di € 14,00 Sconto del 5%



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Gli animali domestici fanno parte delle nostre vite, sono membri a tutti gli effetti della famiglia.

Eppure, quando entrano in casa per la prima volta, e dobbiamo decidere se sterilizzarli oppure scopriamo che aspettano una cucciolata, o hanno un incidente... Sappiamo valutare la situazione e fare le scelte più opportune?

L'autrice ci spiega:

- come preparare il nostro ambiente familiare «a prova di animale»;

- quando programmare le visite dal veterinario;

- come fare una prima diagnosi e prestare le prime cure indispensabili, in caso di convulsioni, fratture, piccole lesioni, intossicazioni ecc.

Con tanti esempi presi dalla vita professionale e privata dell'autrice.

Il richiamo costante alla sua esperienza personale con i cani e i gatti che si sono succeduti nella sua casa rendono ancora più facili, concrete e dirette le situazioni presentate.

Contiene un capitolo finale di domande e risposte che soddisfano ogni curiosità:

- dalla convivenza tra animali di diverse specie alla paura dei fuochi d’artificio;

- dai traslochi ai colpi di calore in estate;

- dalle scelte alimentari e dal ritrovamento di animali feriti ai principali parassiti da tenere sotto controllo.


INDICE DEL LIBRO
1 - Le mie storie a quattro zampe

2 - Come accoglierli a casa
- una casa a prova di pets
- alimentazione

3 - Come stanno i nostri amici?
- valutazione dello stato di salute: i parametri vitali
- come somministrare farmaci
- immobilizzazione, contenimento e trasporto

4 - Come garantire che stiano in salute
- sterilizzazione come mezzo di prevenzione: falsi miti e realtà
- sulle reale necessità delle vaccinazioni
- parassitosi

5 - Riconoscere le urgenze: prime cure
- shock
- urgenze cardiologiche
- urgenze respiratorie
- urgenze gastroenteriche
- urgenze ostetriche ginecologiche
- urgenze dell'apparato urinario
- urgenze oftalmologiche
- urgenze neurologiche
- fratture
- emorragie
- ferite da morso

6 - Gravidanza e parto
- preparazione al parto
- le fasi del parto
- parto ritardato o inerzia uterina
- cure post natali
- allattamento artificiale dei piccoli orfani

7 - Le intossicazioni più comuni
- piante
- sostanze chimiche e farmaci
- punture e morsi di insetti, ragni e serpenti

8 - Domande e risposte
- i nsotri amici cani
- i nostri amici gatti
- i nostri amici cani e gatti


Pronto soccorso per cane e gatto  Michela Pettorali   Sonda Edizioni

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Pronto soccorso per cane e gatto

Michela Pettorali



torna suIntroduzione di Michela Pettorali

Uno dei miei primi ricordi di bambina è quello delle vacanze dai miei nonni. Avevano un ristorante sul fiume Cecina dove, al piano di sopra, c'era anche la loro casa e fuori un mondo pieno di animali.

Mio nonno era un cacciatore, purtroppo, ma credo che sia stato proprio lui a farmi appassionare agli animali (o a stimolare in me la mia già innata passione per loro).

Ogni volta che andavo a trovare i miei nonni, da loro c'era sempre un nuovo animale: un pavone, una serpe, un cavallo lasciato dopo le riprese di un film... Oltre agli immancabili animali ma fattoria», anche se questi, presto o tardi, però, facevano tutti una brutta fine! Tuttavia, ho sempre riconosciuto in mio nonno una sorta di sacro rispetto per la natura e perfino per gli animali che allevava o che cacciava: delle regole etiche che, per esempio, gli evitavano categoricamente di uccidere le madri coi cuccioli o le femmine incinta.

Una volta, dopo una battuta di caccia al cinghiale, tornò con un tenerissimo cucciolo. Qualche altro cacciatore, evidentemente privo dell'etica che invece aveva mio nonno, doveva avergli ucciso la madre lasciandolo girovagare da solo, sperduto e spaurito. Mio nonno, capace di svezzare qualsiasi animale, dagli uccellini ai cani, non mostrò alcun indugio nell'organizzarsi subito per occuparsi del cinghialetto. Io divenni immediatamente la sua piccola e volenterosa assistente. Iniziammo così a prenderci cura di questa creatura, con attenzioni e con affetto, quasi fosse un bambino, dandogli anche il latte con il biberon. Il cinghiale si affezionò a noi, ci seguiva come un cagnolino e divenne presto la mascotte del ristorante.

Quando crebbe troppo, però, mio nonno giudicò le sue zanne potenzialmente troppo pericolose per la nostra incolumità (anche giocando, con le migliori intenzioni, il cinghiale avrebbe potuto forse ferirmi involontariamente); così decise di cercare una sistemazione consona dove però non venisse ucciso. La trovò e il giovane cinghiale fu spostato in un parco privato recintato.

Il mio primo vero impulso da veterinaria, però, credo di averlo avuto, con un ratto. Sì, proprio con un ratto! Mi trovavo a passeggiare vicino casa quando, a un tratto vidi uscire da un tombino questo povero innocente che barcollava: probabilmente aveva appena ingerito un ratticida. Ricordo che mi fece subito pena e così mi procurai velocemente una scatola da scarpe: lo misi lì dentro e me lo portai a casa. Dovevo curarlo! Lo nascosi assicurandomi che avesse da bere e da mangiare. Quando mia madre se ne accorse, mi sgridò parecchio ma, a quel punto, il piccolo sfortunato era già morto.

Questi due piccoli episodi della mia infanzia, che ancora oggi ricordo molto bene - insieme a tanti altri un po' meno facili da ricordare -, credo stiano a dimostrare quanto il mio attuale amore per gli animali, che è rimasto profondo e costante nel tempo, sia praticamente nato insieme a me.

Certo, da bambina non sapevo che sarei diventata un medico veterinario, e nemmeno lo desideravo, ancora. Da bambina, sinceramente, volevo fare un lavoro che ancora non esiste, ma io immaginavo che esistesse: la pilota di robot! Ero una fan dei cartone animato giapponese Mazinga Z e mi identificavo, comprensibilmente, non nel «maschio» Mazinga, ma nella sua compagna-robot che si chiamava Afrodite A, in grado di puntare le tette-missili contro i nemici. Anche se all'epoca non potevo ancora recepire la sua caratteristica come una potenziale metafora del potere di seduzione femminile, era comunque una cosa che mi piaceva.

Fare il medico veterinario è un'idea che ho maturato molto lentamente e anche in modo... intermittente! Mi demotivai già alla fine della scuola media, quando mi dissero che per diventare medici veterinari bisognava studiare tantissimo. Così, decisi di assecondare la mia passione artistica iscrivendomi all'Istituto Statale d'arte di Volterra, studiando arte e letteratura, le mie materie preferite, per cinque anni. Una volta terminati gli studi, però, mi tornò il desiderio di diventare medico veterinario e, invece di iscrivermi all'Accademia delle Arti come sarebbe stato logico, lasciai tutto e tutti sgomenti, amici e parenti profondamente contrariati, e mi iscrissi alla Facoltà di Medicina. Amici, parenti e perfino i miei vecchi professori tentarono di distogliermi da quella «insulsa e insana» decisione argomentando che non ero preparata né predisposta allo studio delle materie scientifiche. La mia determinazione, però, prevalse su tutti e su tutto. Oggi sono un medico veterinario che pratica ormai già da 15 anni.

Gli animali e l'amore che nutro per loro mi hanno accompagnato e circondato in tutti questi anni e continuano ancora a farlo: oggi posso dire che è proprio e soprattutto questo a rendermi felice.

Anche perché vivere insieme agli animali è una vera e propria scuola di vita e chiunque abbia cani o gatti in casa sa bene cosa significa, perché questi animali diventano veri e propri membri di famiglia a tutti gli effetti. La prima cosa che ci insegnano - o che ci ricordano - è che cosa sia l'affetto autentico; la seconda è il suo esercizio pratico e reciproco: il volersi bene e il prendersi cura. Difficile davvero non imparare a voler loro bene quando ci stanno tanto vicino!

Sono davvero innumerevoli gli insegnamenti che possiamo trarre dal semplice fatto di averli accanto ma, ovviamente, ci sono nozioni e informazioni che non possono darci e che, però, è necessario sapere per poter garantire il benessere dei nostri cari: stiamo parlando di tutta quella componente funzionale del «prendersi cura» che consiste nel periodico monitoraggio della loro salute con uno sguardo clinico e nella conoscenza, almeno generale, delle più basilari nozioni mediche, in modo da poter agire nel modo migliore in caso di necessità.

Saper osservare e valutare costantemente lo stato di salute dei propri animali domestici credo sia un'attività che ognuno di noi dovrebbe essere in grado di fare. Ed è qualcosa che si può imparare agevolmente e sufficientemente anche attraverso una semplice guida per cani e gatti come questa. Non è niente di complicato, eppure è di vitale importanza: serve per la loro salute, prima di tutto, ma serve anche a noi, per imparare a conoscerli meglio.


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