Compendio di Omeopatia. La Materia Medica Spiegata

 
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Compendio di Omeopatia. La Materia Medica Spiegata  Gilbert Charette   Nuova Ipsa Editore
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torna suDescrizione

Riproponiamo questa opera che resta un caposaldo per la formazione dei medici omeopati e un agile strumento di consultazione per la pratica quotidiana dei medici esperti.
Oggi la conoscenza della materia omeopatica di base è più che mai necessaria, poiché la diffusione delle tecniche terapeutiche complessiste ha creato l'illusione che basti un nome o una sigla numerica per poter prescrivere un farmaco omeopatico sicuramente indicato e utile per il paziente. E invece – anche per scegliere un farmaco complesso – i medici dovrebbero prima apprendere a fondo le caratteristiche dei rimedi unitari descritti nelle materie mediche, come ebbe a dirmi colui che mi fece conoscere questo mirabile libro di Charette, quel conte Dal Verme al qual si deve, insieme al professor Negro, la rinascita dell'omeopatia in Italia. Per il conte Dal Verme, che era anche musicologo e scacchista, l'apprendimento delle patogenesi, in particolare dei cosiddetti “policresti”, era come, per un musicista, apprendere le note e le scale musicali; solo così ci si può permettere poi di inventare e innovare fino, per esempio, alla musica dodecafonica.
Dopo aver studiato la materia medica omeopatica di base sarà possibile comprendere perché in quel determinato complesso ci sono quei rimedi e anche scegliere fra i diversi complessi quello la cui composizione in rimedi unitari più si adatta, olisticamente, al quadro clinico del paziente.
L'omeopatia è una disciplina in continua evoluzione. Già fanno capolino materie mediche innovative che riportano le probabili indicazioni di citochine, ormoni, interferoni ecc. in diluizione omeopatica. Le patogenesi, in queste materie mediche, vengono chiamate cliniche, cioè non derivanti dalla sperimentazione sull'uomo sano.
In questo libro di Charette vengono descritte e “spiegate” le patogenesi dei rimedi omeopatici classici, già sperimentati e utilizzati con successo nella pratica quotidiana da oltre duecento anni. Ciò ne fa uno strumento più che idoneo per la didattica dell'omeopatia e una sicura base di lancio per seguirne l'evoluzione moderna.
Rispetto all'edizione originale, abbiamo eliminato la divisione abbastanza artificiosa tra policresti e altri rimedi e adottato una più chiara elencazione alfabetica; in tal modo si evitano una difficoltà pratica (facilitazione della ricerca dal sommario e dal repertorio clinico) e una difficoltà psicologica (in omeopatia anche il più “piccolo” rimedio può essere il simillimum se corrisponde il quadro patogenetico).
A ogni buon conto, ci sembra giusto riportare qui i rimedi che per Charette sono meritevoli dell'appellativo di policresti: Aconitum, Arnica, Arsenicum, Belladonna, Bryonia, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Causticum, Chamomilla, China, Dulcamara, Graphites, Hepar sulfur, Hyoscyamus, Ignatia, Ipeca, Lachesis, Lycopodium, Mercurius, Natrum muriaticum, Nux vomica, Phosphorus, Psorinum, Pulsatilla, Rhus tox., Sepia, Silicea, Sulfur, Thuja occidentalis, Veratrum album.
Infine, è stato aggiunto un indice analitico che consente una interrogazione mirata di questa ammirevole sintesi della Materia Medica Omeopatica.

Claudio Mazza

INDICE: Aconitum napellus (Acon.) - Aesculus hippocastanum (Aesc.) - Agaricus muscarius (Agar.) - Allium cepa (All-c.) - Aloe socotrina (Aloe) - Alumina (Alum.) - Ammonium carbonicum (Am-c.) - Anacardium orientale (Anac.) - Antimonium crudum (Ant-c.) - Antimonium tartaricum (Ant-t.) - Apis mellifica (Apis) - Argentum nitricum (Arg-n.) - Arnica montana (Arn.) - Arsenicum album (Ars.) - Arsenicum iodatum (Ars-i.) - Arum triphyllum (Arum-t.) - Aurum (Aur.) - Baptisia tinctoria (Bapt.) - Baryta carbonica (Bar-c.) - Belladonna (Bell.) - Benzoic acidum (Benz-ac.) - Berberis vulgaris (Berb.) - Borax veneta (Bor.) - Bromum (Bromium) (Brom.) - Bryonia (Bry.) - Cactus grandiflorus (Cact.) - Calcarea carbonica (Calc.) - Calcarea fluorica (Calc-f.) - Calcarea phosphorica (Calc-p.) - Camphora (Camph.) - Cannabis sativa (Cann-s.) - Cantharis (Canth.) - Capsicum annuum (Caps.) - Carbo vegetabilis (Carb-v.) - Causticum (Caust.) - Chamomilla (Cham.) - Chelidonium majus (Chel.) - China officinalis (Chin.) - Cicuta virosa (Cic.) - Cimicifuga (Actea racemosa) (Cimic.) - Cina maritima (Cina) - Cocculus indicus (Cocc.) - Coffea cruda (Coff.) - Colchicum autumnale (Colch.) - Colocynthis (Coloc.) - Conium maculatum (Con.) - Crotalus horridus (Crot-h.) - Croton tiglium (Crot-t.) - Cuprum metallicum (Cupr.) - Digitalis purpurea (Dig.) - Drosera rotundifolia (Dros.) - Dulcamara (Dulc.) - Elaps corallinus (Elaps) - Ferrum metallicum (Ferr.) - Ferrum phosphoricum (Ferr-p.) - Fluoricum acidum (Fl-ac.) - Gelsemium sempervirens (Gels.) - Glonoin (Glon.) - Graphites naturalis (Graph.) - Guaco (Gua.) - Hamamelis virginiana (Ham.) - Helleborus niger (Hell.) - Helonias dioica (Helon.) - Hepar sulphuris calcareum (Hep.) - Hydrastis canadensis (Hydr.) - Hyoscyamus niger (Hyos.) - Ignatia amara (Ign.) - Iodium (Iodum) (Iod.) - Ipeca (Ipecacuanha) (Ip.) - Iris versicolor (Iris) - Kali bichromicum (Kali-bi.) - Kali carbonicum (Kali-c.) - Kalmia latifolia (Kalm.) - Kreosotum (Kreos.) - Lac caninum (Lac-c.) - Lachesis muta (Lach.) - Ledum palustre (Led.) - Lilium tigrinum (Lil-t.) - Luesinum (Syphilinum) (Syph.) - Lycopodium clavatum (Lyc.) - Magnesia carbonica (Mag-c.) - Magnesia phosphorica (Mag-p.) - Manganum metallicum (Mang.) - Medorrhinum (Med.) - Melilotus alba (Meli-a.) - Mercurius solubilis (Merc.) - Mezereum (Mez.) - Muriaticum acidum (Mur-ac.) - Naja tripudians (Naja) - Natrum carbonicum (Nat-c.) - Natrum muriaticum (Nat-m.) - Natrum sulphuricum (Nat-s.) - Nitri acidum (Nit-ac.) - Nux moschata (Nux-m.) - Nux vomica (Nux-v.) - Opium (Op.) - Oxalicum acidum (Ox-ac.) - Petroleum (Petr.) - Phosphoricum acidum (Ph-ac.) - Phosphorus (Phos.) - Phytolacca decandra (Phyt.) - Platina (Plat.) - Plumbum metallicum (Plb.) - Podophyllum peltatum (Podo.) - Psorinum (Psor.) - Pulsatilla pratensis (Puls.) - Pyrogenium (Pyrog.) - Rhododendron chrysantum (Rhod.) - Rhus toxicodendron (Rhus-t.) - Rumex crispus (Rumx.) - Sabina (Sabin.) - Sambucus nigra (Samb.) - Sanguinaria canadensis (Sang.) - Secale cornutum (Sec.) - Sepia succus (Sep.) - Silicea (Sil.) - Spigelia anthelmia (Spig.) - Spongia tosta (Spong.) - Stannum metallicum (Stann.) - Staphysagria (Staph.) - Stramonium (Stram.) - Sulphur (Sulph.) - Tabacum (Nicotiana tabacum) (Tab.) - Thuja occidentalis (Thuj.) - Tuberculinum bovinum Kent (Tub.) - Veratrum album (Verat.) - Veratrum viride (Verat-v.) - Vipera (berus) torva (Vip.) - Zincum metallicum (Zinc.)


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Gilbert Charette



torna suEsempio: Aconitum

ACONITUM - Aconito napello, Ranuncolacee
A dosi tossiche provoca una congestione arteriosa, rapida e violenta, dei centri nervosi. Una congestione simile può essere prodotta da un colpo di freddo che, facendo contrarre le arteriole superficiali, spinge il sangue verso i visceri ed i centri nervosi.
Da qui l'importantissima indicazione di Aconitum, naturalmente a piccole dosi:
Tutte le affezioni, di qualunque natura e in qualsiasi sede, dovute a un colpo di freddo, specie un colpo di freddo secco, come quello che provoca il vento dell'Est. Questa congestione dei centri nervosi è causa di una loro eccitazione e ne deriva:
- agitazione mentale, con insonnia per iperideazione, angoscia e paura, soprattutto della morte (che ritiene prossima);
- agitazione fisica: il malato si gira e si rigira costantemente nel suo letto;
- parestesie varie, di cui le più comuni sono le sensazioni di torpore e formicolio;
- nevralgie con queste particolari sensazioni: acute, intollerabili, strazianti, mettono il paziente in agitazione e in angoscia. Sono soprattutto nevralgie facciali, più frequenti a sinistra, odontalgie, otalgie. Nevralgia del trigemino recente o cronica, con crisi indotte da freddo secco o bevande ghiacciate (Guermonprez). La congestione dei centri nervosi si manifesta soprattutto al livello del bulbo e ciò spiega la predominanza dei sintomi respiratori e cardiovascolari, che studieremo per primi.

SINTOMI CARDIOVASCOLARI
La circolazione è accelerata come se il cuore avesse ricevuto un colpo di frusta. Ciò spiega l'aspetto del paziente: viso rosso, infiammato, spesso con una guancia più rossa dell'altra (Chamomilla). Ha tendenza alla sincope quando si siede e il suo viso diventa allora pallido. Ma, coricato, è rosso con battito delle temporali e delle carotidi. Il polso è pieno, rapido, duro; la cute arida e bruciante. È indicato quindi nella febbre c.d. stenica.

Si registra eretismo cardiaco, con battiti violenti e dolorosi, di sede variabile, nella regione precordiale. Qualche volta le sensazioni dolorose si irradiano al braccio sinistro. Se vi si aggiunge l'angoscia tanto caratteristica del rimedio si comprende la sua indicazione nell'angina di petto, soprattutto in quella che segue a colpo di freddo. Aconitum è anche un eccellente rimedio contro l'aortite. Diminuisce e spesso guarisce definitivamente l'ipertensione senza lesione (non prescrivere mai Aconitum in una malattia in cui s'accompagna ipotensione).
È indicato anche nell'endocardite e pericardite (all'inizio) e nel cuore sportivo (Arnica, Rhus tox.).

VIE RESPIRATORIE

L'azione di Aconitum si fa sentire a tutti i livelli dell'apparato respiratorio:
FOSSE NASALI: corizza con molti starnuti, dopo esposizione al vento freddo e secco. Epistassi esponendosi al freddo.
LARINGITE: all'esordio con tosse crupale, dolorosa, che sopraggiunge la sera prima di mezzanotte, soprattutto in un bimbo pletorico che ha preso freddo durante il giorno (Belladonna, Hepar, Spongia). Altra indicazione di Aconitum, nei bimbi, è la ritenzione d'urina all'inizio di uno stato infiammatorio.
PLEURA: dolore puntorio fugace, che precede una pleurite.
POLMONE: bronchiti, emottisi dei polmonari congestizi, congestioni attive idiopatiche (forme Woillez, Potain, Graucher). Aconitum predilige l'apice del polmone sinistro (Aconitum = lateralità sinistra) e si mostra particolarmente indicato in tutti gli stati infiammatori dei bronchi e dei polmoni e gli stati congestizi che sopravvengono bruscamente con manifestazioni violente nei soggetti pletorici e vigorosi.

VIE DIGESTIVE

I disturbi digestivi sono spesso dovuti, anch'essi, a colpi di freddo o alla ingestione d'acqua ghiacciata. In particolare:
- dolori addominali acuti, violenti, coliche brutali, che obbligano il paziente a piegarsi in avanti. La posizione però non produce alcun miglioramento, contrariamente a Colocynthis;
- le feci sono verdastre, come spinaci tritati, con muco e qualche volta con sangue. Sono piccole, frequenti, con tenesmo e bisogno urgente, ma l'evacuazione da sollievo al paziente, cosa che non fa Mercurius;
- a questi disturbi digestivi si aggiunge un'affezione del fegato: l'ittero grave di cui Aconitum è, con Phosphorus, il miglior rimedio.

SINTOMI GENITALI
Sono legati alle modificazioni della circolazione pelvica nella donna. Questi sono disturbi cronici con rossore del volto, palpitazioni, epistassi prima delle mestruazioni, leucorrea abbondante nei giorni seguenti; ovvero disturbi acuti con amenorrea dopo un raffreddamento o una grande emozione.

ALTRE INDICAZIONI

Aconitum è, per gli omeopati, uno dei principali rimedi del reumatismo articolare acuto. Spesso è efficace sui fenomeni locali, acuti, della diatesi reumatica: Lombaggine, Sclerite, Pleurodinia, Sciatica, ecc.
Colpo di sole. Effetti del calore eccessivo o da scirocco.

MODALITÀ

I disturbi che richiedono Aconitum s'acuiscono durante la notte, verso mezzanotte, e con il calore; sono migliorati dall'aria aperta e dalla traspirazione.
Nota importante:
Aconitum, rapido e violento, è un rimedio d'invasione; cioè è indicato all'inizio della maggior parte delle affezioni ad apparizione brusca, allorché si hanno dei disturbi funzionali intensi, ma poche o nessuna lesione organica.
Quando queste lesioni appaiono, l'indicazione d'Aconitum cessa ed è sostituita da quella dei rimedi che indicano i nuovi sintomi.
Le bevande acidule (limonate, succhi di frutta, caffè, alcool) annullano la sua azione.


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